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Grandi rimpianti in casa Inter dopo il pareggio per 2-2 contro la Roma. Sul banco degli imputati, secondo La Gazzetta dello Sport, ci finisce anche Antonio Conte, colpevole, con i suoi cambi, di aver abbassato troppo la squadra e prestato il fianco all'assalto finale degli avversari.
RIMONTA E CONTROLLO - "Nella ripresa entra in campo un'Inter furiosa. Si sa: la squadra di Conte spesso fatica a imporre l'«azione», ma la «reazione» le riesce spesso. L'Inter ha il contropiede nel Dna. Hakimi sovrasta definitivamente Spinazzola; crescono Barella e Vidal; Brozovic evade da uno stremato Veretout. Il francese, oltre a pressare il croato, deve anche scivolare in fascia per arginare gli esterni e chiudere ovunque perché, Villar non aiuta, come Cristante, nell'interdizione. È qui che dovrebbe intervenire Fonseca per soccorrere la fatica dei suoi. Invece lascia che la mediana si sbricioli, inserisce Cristante solo al 34', lascia che la Roma imploda e riviva l'incubo di Bergamo: dal vantaggio alle pallate".
IL PRECEDENTE - "L'Inter segna due gol, con Skriniar e Hakimi (stupendo), sbaglia incredibilmente il terzo con Vidal, potrebbe dilagare come l'Atalanta, ma qui Conte viene in soccorso di Fonseca e la partita svolta di nuovo. A Bergamo, Gasperini, sul 2-1, tolse una punta (Zapata) e ne mise un'altra (Muriel) che segnò subito il 3-1. Conte invece toglie prima Hakimi, poi Lautaro che, giustamente sorpreso, chiede: «Io?» L'Inter perde così le migliori gambe per ripartire e alleggerire la pressione e un attaccante capace di congelare la palla lontano dalla porta. Erano stanchi? Ragazzi di 22 e 23 anni... Il precedente di Inter-Napoli non ha insegnato nulla. Anche allora Conte tolse Lautaro per Perisic e il Napoli, attirato in area, anche se in dieci, chiuse assediando. Contro lo Spezia, qualcosa di analogo".
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