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Come spesso è accaduto in questa stagione dell'Inter, dopo una grande prestazione in Champions, è arrivata una fragorosa caduta in campionato. È successo anche dopo la bella vittoria sul campo del Benfica, dove la squadra di Inzaghi quattro giorni dopo è crollata a San Siro contro il Monza. In una situazione del genere, nessuno è esente da colpe. "Ma ve lo ricordate Skriniar, quello che a ottobre aveva preso la fascia da capitano dell’Inter, in vista del rinnovo dopo la telenovela di agosto? Da quando ha firmato con il Psg ha perso la fascia, ha giocato poco e male e da due mesi è fuori per il mal di schiena. L’ex capitano dolorante forse presto tornerà utile, ma non è questo il punto", è l'incipit di un articolo del Corriere della Sera.
"La sua presenza ricorda a tutti gli altri chi comanda davvero, soprattutto quando una grande squadra vive in una situazione di autogestione finanziaria che, volente e nolente, la rende ogni giorno meno grande e meno squadra. In questo contesto, ognuno cerca di salvare sé stesso, ancora prima degli altri: quando le due finalità coincidono, come in Champions, allora le cose vanno bene. Altrimenti, si salvi chi può".
"L’assurda statistica di 1 punto in 5 gare e di 1 gol su azione con 112 tiri verso la porta, non si può spiegare ogni volta con un alibi diverso, dai portieri imbattibili, agli errori imbarazzanti in attacco, fino al destino cinico e baro. Nel gioco delle colpe, è giusto che il tecnico si prenda il 34%, ma calciatori e società si prendono il 33% a testa. Se il Benfica dovesse fare l’impresa a San Siro, allora è giusto che Inzaghi sia cacciato. Ma pensare che i problemi si risolvano così, è un po’ troppo".
(Corriere della Sera)
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