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Tra i tanti dubbi e interrogativi su Simone Inzaghi, c'è anche quello relativo alla gestione di Kristjan Asllani. "Ci chiediamo perché Asllani una volta di più non sia stato utilizzato. Il ragazzo è arrivato alla sesta partita consecutiva di assoluta panchina, Champions inclusa. Ultima apparizione il minuto giocato, si fa per dire, nel derby di campionato del 2 febbraio", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
"Asllani è chiuso da un quartetto formidabile, Barella, Calhanolgu, Brozovic e Mkhitaryan, ma a La Spezia, nel finale, Inzaghi ha preferito inserire il giovane Valentin Carboni come interno destro, anziché concedere una chance ad Asllani, in prestito oneroso dall’Empoli per 4 milioni con obbligo di riscatto a 14. Un investimento a rischio di immediata svalutazione. A chiudere la litania dei capi d’accusa, la fissità del gioco interista, sempre quello, il 3-5-2 d’ordinanza con canoni immutabili. In svantaggio, Inzaghi a La Spezia ha abbozzato un tridente, con Lautaro dietro Dzeko e Lukaku, ma la soluzione è parsa improvvisata e poco sostenuta dai centrocampisti. La mancanza di variazioni sul tema rende leggibile e prevedibile l’Inter di Simone Inzaghi. I flop non sono casuali".
(Gazzetta dello Sport)
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