Sei vittorie consecutive in campionato, secondo posto in classifica dietro la Juventus, un cammino fin qui positivo in Champions League (con la possibilità concreta di approdare alla fase a eliminazione diretta), un entusiasmo generale che ha coinvolto squadra, società e tifosi: l'Inter sta attraversando un periodo decisamente felice, testimoniato dai risultati e dalle prestazioni. E dai numeri: sotto alcuni aspetti questa squadra sta facendo meglio anche di quella del Triplete. Paragone al momento azzardato, ma l'Inter di Luciano Spalletti ha tutto per fare bene: La Gazzetta dello Sport ha analizzato così le due formazioni.
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Inter, puoi sognare: ecco dove è meglio della squadra del Triplete. E con questo Icardi…
Prosegue il momento positivo dei ragazzi di Spalletti, reduci da 6 vittorie consecutive in campionato
PUNTI FATTI - "L'Inter dei sogni, al netto dell'incidente cinese in Supercoppa contro la Lazio, nelle prime 13 partite tra campionato (10 gare) e Champions League (3 match) mise insieme 28 punti complessivi. La distribuzione non è identica: Spalletti ne ha fatti il doppio in Europa, mettendo in discesa un girone che invece Mou – dominante in Italia – vedeva complicarsi, sempre con il Barcellona di mezzo. Questa Inter non ama le mezze misure e non ama scendere a patti con gli avversari, se è vero che pareggia di meno e vince di più (9 successi contro 8). C'è anche una componente di casualità – leggi le vittorie in extremis con Tottenham, Sampdoria e Milan –, ma quando gli episodi si ripetono allora è più giusto parlare di predisposizione. Altrimenti non si spiegherebbe anche un altro dato interessante: sei vittorie consecutive in campionato – la striscia aperta attuale di Spalletti – l'Inter di Mou non le ha mai centrate. Pure quella squadra, tra l'altro, riuscì a superare come questa una crisi iniziale: il Parma di Spalletti fu il Bari (che arrivava dopo la Supercoppa) di José a San Siro, pareggio striminzito e pensieri robusti".
DIFESA SOLIDA - "Il vizio dell'Inter, per dire, è un attacco decisamente meno prolifico rispetto all'Inter del Triplete, nove reti in meno rispetto alle 29 di Mou. Ma l'impero messo su da Skriniar non teme confronti con quello di Walter Samuel. Oggi è diventato difficile segnare all'Inter, a meno che non ti chiami Barcellona e per te non è un problema mai: in tutto 10 gol incassati, contro i 12 di nove stagioni fa, solo due volte (Camp Nou compreso) Handanovic ha raccolto più di un pallone in fondo alla rete. Ancor meglio ragionare – con la testa di un portiere – al numero di clean sheets, ovvero di partite concluse con la porta inviolata. Handa sta facendo meglio di Julio Cesar, siamo a cinque volte contro quattro: non è un dato che porta punti in assoluto, ma certamente regala ulteriori sicurezze a chi l'Inter la deve mettere in campo".
ICARDI COME MILITO? - "Dove sarebbe arrivato Mourinho senza Milito è esercizio persino inutile a nove anni di distanza. Dove sarebbe oggi Spalletti senza Icardi, senza il peso specifico degli otto gol tra campionato e Champions, è abbastanza semplice da capire. Maurito sta dando ora a Spalletti più di quanto non diede all'inizio Diego. Sta spostando gli equilibri: basti pensare che degli otto gol dell'argentino sette sono stati decisivi, solo l'ultimo con la Lazio si è rivelato superfluo ai fini dei tre punti. Quando segna Icardi l'Inter vince".
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