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Getty Images
È stata una vittoria di quelle che possono cambiare una stagione. L'Inter batte la Juve e lo fa in modo netto dominando i bianconeri per tutti i 90 minuti. Il giorno dopo il match, arriva l'analisi della Gazzetta dello Sport. "First reaction: shock. Because la Juve dei 9 scudetti è stata demolita dalla migliore Inter stagionale che avrebbe potuto dilagare oltre i gol di Vidal e Barella. Sorprendente soprattutto il modo con cui i campioni d’Italia hanno accettato la sconfitta, quasi senza combattere, costruendo pochissimo, con una precarietà tattica preoccupante, ben rappresentata dal secondo gol: è bastato un lancio lungo di Bastoni a tagliare fuori tutta la squadra".
"Forse Conte, alla vigilia, aveva stuzzicato ad arte l’orgoglio dei suoi: «La Juve resta lontana. Il gap c’è ancora». Il giorno dopo, l’Inter ha stracciato quel gap, ha sconfitto la Juve come non le riusciva dal settembre 2017, ha affiancato il Milan al comando, 7 gradini sopra i bianconeri. Oggi Pioli può allungare ancora, ma intanto Conte ha passato la notte in vetta. E non è poco. Per solidità, personalità, continuità di gioco, forse è stata addirittura la sua migliore Inter di sempre. Ha segnato con gli uomini più suoi (Vidal e Barella) e hanno brillato Lukaku e Bastoni, cioè le sue migliori creature tattiche. Ora deve lavorare per dare continuità ed essere più competitivo contro squadre chiuse che non concedono corse a campo aperto. Ma non può più nascondersi. Con questa truppa e senza coppe, l’Inter è candidata d’obbligo al titolo".
(Gazzetta dello Sport)
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