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Getty Images
Nemmeno Cremonese, Verona e Samp, le ultime tre della classifica, hanno preso tanti gol in trasferta come l'Inter, 16 su 19 complessivi. Numeri che, come ammesso anche da Marotta, impongono una riflessione. Quanto basta per far tuonare l’ad Beppe Marotta: «Non guardo mai le statistiche, ma in questo caso sì: troppi gol subiti e quattro sconfitte esterne ci devono imporre profonde riflessioni. Siamo l’Inter, non siamo abituati. Serve un'analisi interna e un percorso approfondito. In casa abbiamo subito solo 3 gol», le parole dell'ad nerazzurro.
"Il dato principale è che l’Inter ha perso tutti gli scontri diretti e fa comunque troppa fatica appena l’asticella si alza o l’avversario è in giornata di grazia. La sensazione è che non abbia più la giusta solidità, anche mentale, per gestire certi momenti chiave nel lungo cammino del campionato, un’eredità della gestione Conte che sta svanendo", sottolinea il Corriere della Sera. "Se dopo la qualificazione agli ottavi in Champions è subentrato un po’ di appagamento e la partita di Torino non è stata affrontata con il giusto spirito, allora è grave. E le responsabilità dell’allenatore sono evidenti. I cali di tensione e di rendimento che Inzaghi viveva alla Lazio magari tra un exploit e l’altro all’Inter non possono essere la normalità".
"Certo l’assenza di Lukaku, che ha influito per un mese e poi è stata magnificamente compensata a ottobre, resta un alibi importante per l’allenatore, soprattutto nelle grandi sfide, quelle per le quali il belga era stato richiamato alla base nerazzurra. Ma le scorie lasciate dalla sconfitta contro una Juve ridotta ai minimi termini, non sono poche".
(Corriere della Sera)
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