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Inter, Lukaku in persona tratta per il ritorno: “Il piano d’azione nei dettagli”

Alessandro Cosattini

Il piano d’azione per il possibile ritorno di Romelu Lukaku all’Inter. Lo svela oggi il Corriere dello Sport

Il piano d’azione per il possibile ritorno di Romelu Lukaku all’Inter. Lo svela oggi il Corriere dello Sport, che entra nei dettagli della trattativa che vuole portare avanti Big Rom in prima persona con i nerazzurri. Sono giorni decisivi, è attesissimo il summit tra le parti per capire se ci sono i margini per il ritorno del belga.

L’operazione non è semplice e lo sarà ancora di meno se, con l’ormai imminente arrivo della nuova proprietà del Chelsea, Marina Granovskaia sarà confermata plenipotenziaria fino a settembre. Se toccherà alla "zarina" gestire il mercato, per Marotta e Ausilio non sarà una bella notizia perché 10 mesi fa le firme per la cessione di Lukaku al Chelsea per 113 milioni sono arrivate al termine di una negoziazione spigolosa, senza sconti da parte dei due dirigenti nerazzurri e con la Granovskaia che non la prese bene. Ecco perché l’Inter manderà avanti il ragazzone di Anversa, con il quale concorderà un piano d’azione. Non solo l'ingaggio, ma anche come muoversi per spingere i Blues ad accontentarlo. In un modo o nell’altro.

 

La formula per riportarlo a Milano sarà il prestito annuale. Perché i nuovi regolamenti non prevedono una durata più lunga di 12 mesi per i trasferimenti temporanei. In realtà Romelu vorrebbe la garanzia di non tornare più indietro perché ha rotto con Tuchel e neppure il tecnico ex Psg lo vede di buon occhio. Per questo è necessario lavorare a un’operazione più articolata con un primo prestito al quale ne dovrebbe seguire un altro, non formalizzatile però adesso. Nel 2024 si ragionerebbe sull’acquisizione del cartellino di Big Rom, a quel punto trentunenne. A dialogare con l’Inter sarà un legale di fiducia del centravanti, Sebastien Ledure, perché con Federico Pastorello, fino a giugno federalmente suo rappresentante, c’è stata una frattura netta. Già domani può esserci il primo summit”, si legge sul quotidiano.