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Dopo la brutta sconfitta con l'Udinese, l'Inter è chiamata a un esame importante. A San Siro arriva la Roma di Mourinho e i nerazzurri non possono fare altri passi falsi.
"Da qui al 13 novembre si gioca ogni tre giorni e l’Inter, che in trasferta in campionato ha battuto solo il Lecce, affronterà il Sassuolo sabato prossimo per poi scendere al Camp Nou il 12 ottobre. Un miniciclo di quattro giornate che Inzaghi, sommerso dalle critiche dopo la terza sconfitta in sette partite a Udine prima della sosta, prende di petto, a costo di passare per incosciente", spiega il Corriere della Sera.
"Si può discutere del fatto che, almeno a Milano, i trofei si pesano e sulla bilancia lo scudetto perduto in volata prevale su Coppa Italia e Supercoppa; si può ovviamente riconoscere che il tecnico l’anno scorso ha perso Lukaku e Hakimi ma ha proposto un calcio piacevole e redditizio, riportando l’Inter anche agli ottavi di Champions. Ma di certo, per mettere sul tavolo le proprie medaglie proprio nel giorno in cui incrocia la squadra di uno dei padri della patria nerazzurra, che di trofei (a partire dal Triplete) in carriera ne ha conquistati ventotto (contro cinque), ci vuole una buona dose di coraggio".
"Questa rivendicazione forte di Inzaghi arriva dopo il Cda che ha certificato 100 milioni di meno nel bilancio rosso fuoco della società. E significa che il tecnico ha tutta l’intenzione di invertire un trend che è sembrato negativo non solo per le sconfitte arrivate, ma anche per il modo in cui sono maturate, attraverso momenti di sciatteria individuale e collettiva preoccupanti per una squadra che è cambiata poco e l’anno scorso aveva tutta un’altra cera", chiude il quotidiano.
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