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Inter, proposto a Del Vecchio finanziamento di 200 mln e scalata. No di Luxottica

Inter, proposto a Del Vecchio finanziamento di 200 mln e scalata. No di Luxottica

All’imprenditore di Agordo sarebbe stata prospettata la possibilità di un impegno finanziario nel club nerazzurro finalizzato a garantirgli il controllo

Redazione1908

L'Inter, e Suning in particolare, ha ormai trovato l'accordo con il fondo statunitense Oaktree per un finanziamento da 275 milioni di euro.

Ma c'è stato un momento, nel corso dei negoziati, in cui si è tentato di percorrere una strada, tutta italiana, capace di dotare il club nero azzurro di una proprietà prestigiosa, assai “ricca” e tricolore. Tre caratteristiche - e a dire il vero quattro se si tiene conto della fede neroazzurra - che si concentrano nella figura di Leonardo Del Vecchio.

Apre così Il Sole 24 ore il suo pezzo sul retroscena "tricolore" sulla trattativa per il finanziamento dell'Inter. 

Alcune settimane fa, racconta il quotidiano, il dossier del riassetto dell’Inter, nel pieno dei negoziati con la californiana Oaktree Capital Management e il gruppo statunitense Bain Capital Credit, è finito proprio ai piani alti di Luxottica. Da una parte i grandi consulenti impegnati nel rifinanziamento dell’Inter e della posizione di Suning, dall’altra Leonardo Del Vecchio, l’uomo più ricco d’Italia, hanno avuto un confronto sulle prospettive e sulle potenzialità di un ingresso dell’imprenditore sulla scena del calcio italiano.

Finanziamento e successiva scalata: il no di Del Vecchio

Nel corso della riunione, all’imprenditore di Agordo sarebbe stata prospettata la possibilità di un impegno finanziario nel club nero azzurro finalizzato a garantirgli il controllo della squadra nerazzurra. L’entità dell’investimento, secondo quanto si apprende, sarebbe stato intorno ai 200 milioni circa, qualcosa in meno rispetto a quello poi pattuito con Oaktree Capital Management.

Un assegno tutto sommato di entità contenuta se inserito nell’ambito del patrimonio di oltre 25 miliardi di dollari che attualmente fa capo a Delfin, la finanziaria lussemburghese di famiglia. Leonardo Del Vecchio, però, avrebbe gentilmente declinato l’invito, non ritenendo necessario prendersi ulteriore tempo per una riflessione

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