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Inter, scudetto e Champions non è utopia. Dati parlano chiaro: stessa galassia di City e Real

Alessandro Cosattini Redattore 
L’Inter è nella stessa galassia di Real Madrid e Manchester City: i numeri parlano chiaro secondo Gazzetta

L’Inter è nella stessa galassia di Real Madrid e Manchester City. Dopo la vittoria nell’andata degli ottavi di finale di Champions League contro l’Atletico, i nerazzurri giocheranno a Madrid con due risultati su tre nel match di ritorno. La Gazzetta dello Sport si sofferma sul percorso fin qui disputato dalla squadra di Simone Inzaghi in Europa, ma non solo. “Real e City hanno smesso di essere pianeti distanti, inaccessibili, ma stanno nella stella costellazione dell’Inter.

Inter come City e Real

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Lo dicono i numeri, gelidi e inequivocabili, visto che Inzaghi al momento si accomoda accanto a Pep e Ancelotti: sono i tre unici allenatori imbattuti lungo le strade della Champions. E la conferma è pure nella percezione generale: in giro per il Continente si moltiplicano tecnici e giocatori cerimoniosi verso i nerazzurri, pronti al complimento e alla carezza. Tutti a magnificare i gol di Lautaro, il pensiero verticale di Calha, l’intensità di Barella, ma soprattutto la guida ferma di Simone in panchina. È quest’ultimo, in fondo, il vero architetto di una formazione diventata davvero “europea” senza però smettere ma di essere “italiana”: bella e pure pratica, ambiziosa e sbarazzina quando serve. Se la palla entra, soprattutto in patria, è spesso goleada, ma contro Simeone, pur avendo meritato di più, non si può mai disdegnare un 1-0.

Con queste basi immaginare una suggestiva doppietta scudetto-Champions non è un atto di superbia, ma una semplice presa d’atto della nuova realtà nerazzurra. Nel nostro campionato il grosso del lavoro sembrerebbe fatto e proprio la vittoria contro l’Atletico nell’andata degli ottavi ha confermato l’altezza raggiunta nel Continente. Adesso servirà vincere (o pareggiare) la battaglia anche al ritorno in casa del Cholo e poi, in caso di passaggio ai quarti, nessuno gradirebbe incrociare i nerazzurri.

2024, solo vittorie per l’Inter

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L’Inter aveva messo alle spalle il 2023 con animo ambivalente: era l’anno di un altro scudetto mancato, ma pure quello di una impetuosa scalata Champions finita con la beffa di Istanbul. In quel momento la Coppa era ancora distante e in campionato si profilava un suggestivo duello gomito a gomito con la Juve: pochi avrebbero immaginato il successivo naufragio bianconero. Il 2024, invece, non conosce altri colori che il nero e l’azzurro: in quest’anno solare l’Inter viaggia a un ritmo che nessuno riesce a tenere, è l’unica squadra di Europa che ha soltanto vinto considerando tutte le competizioni. Nove partite giocate tra le sei di Serie A, le due in Arabia per la Supercoppa e quella di Champions di martedì scorso, e nove vittorie totali. Nel complesso 20 reti segnate e la miseria di 4 subite: una col Verona in casa, una a Monza e un altro paio all’Olimpico contro la Roma.


Giusto per intendersi, nello stesso periodo il Manchester City di Pep un pareggino l’ha raccolto, contro il Chelsea in Premier League. Il Real di Ancelotti, invece, ha impattato nello stadio del Rayo Vallecano e pure al Bernabeu contro l’Atletico. In più, a gennaio i Blancos sono stati eliminati dalla Coppa del Re proprio da Simeone: giusto per confermare il valore dei rivali nerazzurri negli ottavi. Insomma, il ritmo imposto da Inzaghi è difficile da reggere anche per i giganti. Adesso davanti all’allenatore nerazzurro ci sono quattro partite di campionato per avvicinare ancora di più la stella al petto – dopodomani a Lecce, poi il recupero in casa dell’Atalanta, il Genoa a San Siro e la trasferta di Bologna — e, infine,

arriverà la resa dei conti al Metropolitano.

Dati chiari

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Che si tratti di media punti (2,6), differenza reti (+47) o anche solo partite senza subire reti (15 clean sheet), l’Inter di Inzaghi veleggiante verso la seconda stella ha sempre la testa avanti: isolando le squadre dei cinque campionati top che giocano la Champions, i nerazzurri dettano la linea partendo dalla A. Ed è la rotondità dei dati a colpire: tra le big solo il Bayern in Bundesliga ha segnato due reti in più delle 59 dei nerazzurri in A, ma nessuno ha blindato la porta più di Sommer in tutto il Continente. In fondo, è la nuova continuità data da Inzaghi a tutta la truppa, vero salto di qualità nella gestione tecnica in questa stagione: non a caso, con le nove di questo 2024, ha il filotto di successi più lungo da quando è sulla panchina nerazzurra. L’ultimo a riuscirci era stato Antonio Conte tra febbraio e aprile 2021, prima dello scudetto numero 19. Adesso l’astronomo Inzaghi sta aggiungendo alla collezione il numero 20, il più prestigioso: la sua Inter studia le stelle, sia in Italia che in Europa”, si legge.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)


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