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Da Marco Tardelli a Salvatore Bagni, da Nicola Berti a Claudio Marchisio, fino a Radja Nainggolan ed Antonio Conte. Sono ben sei i centrocampisti ed ex che hanno detto di rivedersi in Niccolò Barella, punto fermo dell'Inter e astro nascente del calcio italiano. La Gazzetta dello Sport si sofferma proprio su questi paragoni: "Troviamo una caratteristica per ognuno dei campioni che hanno «osato» accostarsi all’interista. Barella è la personalità innata di Tardelli, la bravura nel trascinare i compagni con i suoi comportamenti, la forza racchiusa nell’assoluta incapacità di accettare una sconfitta o un evento avverso in campo. Barella è l’interdizione di Salvatore Bagni, il recupero palla, il fastidio agli avversari e il sollievo per i compagni. Con una differenza da annotare nel taccuino: Bagni impiegò un po’ di tempo per farsi amare da San Siro, con Nicolò è stato feeling immediato".
"Di feeling è giusto parlare anche con Nicola Berti. I due non condividono solo le iniziali, no. Ma anche il coast to coast, la capacità di tagliare il campo, di ribaltare l’azione, di allontanare il problema dai propri portieri e portarlo dall’altra parte del campo. Dove poi, se riesci ad avere la capacità di concludere in porta di Marchisio, diventa tutto più facile".
"I gol, l’altro punto. Questione di numeri: Barella ha nelle gambe ben più dei quattro gol complessivi (uno per competizione) della scorsa stagione. Magari qualche consiglio in merito può chiederlo a Nainggolan: Radja iniziò da mediano ed è diventato trequartista, Nicolò sta seguendo un percorso simile. Su spinta di Antonio Conte, assaltatore di professione. Qui l’accostamento è anche una proiezione: Antonio partì alla provincia per arrivare a diventare capitano della Juventus. Su Barella è bene ripassare tra qualche tempo: un po’ di pazienza, col permesso di Handanovic...", conclude la rosea.
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