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Inter serena, Abete blinda lo Scudetto 2006

Il Corriere della Sera di oggi fa chiarezza sulla vexata quaestio dell’assegnazione dello Scudetto 2006: «Quel che conta si sa già: lo scudetto 2006 resterà all’Inter e il Consiglio federale oggi si dichiarerà incompetente a...

Lorenzo Roca

Il Corriere della Sera di oggi fa chiarezza sulla vexata quaestio dell'assegnazione dello Scudetto 2006: «Quel che conta si sa già: lo scudetto 2006 resterà all’Inter e il Consiglio federale oggi si dichiarerà incompetente a decidere sulla revoca. Non ci sarà neanche la censura ai nerazzurri, e per lo stesso motivo: da un organo politico, non di giustizia, non può arrivare nessun provvedimento sanzionatorio. Però quel che il presidente Figc Abete ha scritto sarà importante, a partire dalla forma. Contestato da più parti per la "non decisione", Abete ribadisce non solo di aver deciso, ma di averlo fatto seguendo le norme. Comunque sia, non è finita qui: la Juve prepara la strada per i ricorsi all’Alta Corte e poi al Tar».A questo punto l’Inter aspetta di leggere quello che ha scritto Giancarlo Abete. Gli avvocati dell’Inter hanno più di un motivo per sentirsi tranquilli, Abete si è messo al riparo da «giudizi extrasportivi» (quindi da possibili ricorsi al Tar): il tribunale amministrativo infatti tende a negare che un soggetto terzo possa impugnare un procedimento disciplinare. Davanti all’Alta Corte presso il Coni , potrebbe invece essere messa in discussione la prescrizione, ma i legali interisti la reputano invece blindata.Nemmeno la voce che avanza un rischio per l’Inter sul versante europeo ha turbato la società nerazzurra, perché, in base all’articolo 2/04 comma G dello statuto Champions «non possono essere iscritte squadre che sono state coinvolte in aggiustamenti di gare». Un po’ lo stesso dubbio che nacque nel 2006 per il Milan, allora penalizzato dalle sentenze Calciopoli: come si ricorderà, i rossoneri parteciparono alla Champions (e poi vinsero anche...). Il presidente Moratti aspetta solo la formalizzazione di quella che ha già definito «una bella notizia».