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Inter-Shakhtar: i duelli chiave che potrebbero svoltare la partita. Cinque confronti

La rosea ha scritto un articolo nel quale si parla degli uno contro uno che potrebbero caratterizzare la semifinale di Europa League

Eva A. Provenzano

Nell'articolo che è un focus sulla partita tra Inter e Shakhtar, La Gazzetta dello Sport sottolinea l'importanza degli uno contro uno, quindi la qualità individuale dei singoli. Gli ucraini sono agili, veloci e tecnicamente pericolosi. L'Inter è più massiccia ed è equilibrata. La rosea parla di cinque snodi, quindi cinque confronti 'uno contro uno' che potrebbero cambiare la partita senza dimenticare ovviamente che sarà poi nella squadra la differenza.

TAISON-GODIN - Il primo confronto è tra l'uruguaiano e il brasiliano. L'avversario diretto dello sceriffo è un'ala molto veloce, è un destro che gioca a sinistra. Diego difende benissimo in area, quando viene attratto fuori dalla sua zona va in difficoltà. Ma dovrà aiutarlo D'Ambrosio.

BROZOVIC-PATRICK - Il regista nerazzurro dovrà limitare il trequartista dello Shakhtar: è un centrocampista offensivo che rifinisce e si inserisce negli spazi ed è alle spalle di Moraes. Compito del croato è non farlo muovere troppo, mentre il brasiliano proverà ad impedire a Brozo di ragionare.

DODO-YOUNG - Dalle sue parti l'ex United dovrà vedersela con Dodo e Marlos. Il primo è un terzino più votato all'attacco e quindi Young dovrà preoccuparsi di lui e del compagno. Ma anche l'inglese ha capacità di spinta e falcata che può mettere in difficoltà quei due.

STEPANENKO-BARELLA - A centrocampo la maggior parte del lavoro è fatto dal 30enne ucraino, che guarda le spalle dei compagni. E il centrocampista nerazzurro potrebbe destabilizzarlo perché ha corsa e sa inserirsi. Ed è difficile opporsi a Barella specie quando vuole provare a concludere.

KHOLOKAVA-LUKAKU - Toccherà al difensore georgiano occuparsi dell'attaccante nerazzurro. Pure lui è bello possente come Romelu. Gli interisti sperano in un'altra versione bestia del giocatore che contro il Bayer ha surclassato Tapsoba, pur essendo alto come lui. Ma perché non basta il fisico per fermare Romelu.

(Fonte: GdS)

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