Il segreto sta nella semplicità. Roberto Mancini, per una volta, decide di non complicarsi la vita e imposta l’Inter secondo uno scolastico e saggio 4-4-2. Solida e compatta come raramente è stata in questo campionato, la squadra dimostra di conoscere bene il modulo che Mancini le cuce addosso. Difesa abbottonata, con Miranda a sorvegliare le scorribande (più ipotetiche che reali) degli esterni del Napoli. Centrocampo nel quale i due laterali, cioè Brozovic e Perisic, si sacrificano in copertura sui terzini avversari, e i due centrali, cioè Medel e Kondogbia, si sbattono in un forsennato pressing sul portatore di palla nemico. A sorreggere il castello progettato da Mancini sono necessari due pilastri come Medel e Kondogbia, che non hanno, tra le loro caratteristiche, quella di saper dipingere calcio come se fossero artisti, e non hanno nemmeno piedi particolarmente educati, però quando si tratta di mordere l’avversario non si tirano indietro. Ci sono numeri che spiegano perfettamente l’atteggiamento dei mediani nerazzurri. Medel: 6 palloni recuperati e 6 palloni intercettati. Kondogbia: 5 contrasti vinti e 5 palloni recuperati. Due «buttafuori».
primo piano
Inter solida e compatta. Medel e Kondogbia ne sono i buttafuori
Il segreto sta nella semplicità. Roberto Mancini, per una volta, decide di non complicarsi la vita e imposta l’Inter secondo uno scolastico e saggio 4-4-2. Solida e compatta come raramente è stata in questo campionato, la squadra dimostra...
(La Gazzetta dello Sport)
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