FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

primo piano

Inter: solo delusioni dal 2010 ad oggi. La prossima stagione sarà la sesta…

La prossima sarà la sesta stagione senza Champions per i nerazzurri, la terza a secco di Europa in generale negli ultimi sei anni

Riccardo Fusato

La prossima sarà la sesta stagione senza Champions per i nerazzurri, la terza a secco di Europa in generale negli ultimi sei anni. Tre sconfitte consecutive, due punti nelle ultime sette gare, ovvero la peggiore squadra in Serie A in questo lasso di tempo: inaccettabile a livello di numeri e soprattutto di atteggiamento. Anche ieri, infatti, la squadra ha giocato sotto ritmo, mostrando lacune caratteriali ben superiori a quelle del gioco. Il «cantiere» va chiuso al più presto: servono ruoli chiarissimi in società, e libertà di movimento ai responsabili dell’area tecnica, perché la rosa andrà ampiamente rivista e dotata di personalità importanti. I grandi colpi si prenotano ora, va dunque velocemente individuato e bloccato il tecnico del futuro, per programmare con serietà e concretezza, senza ulteriori tentennamenti. Dall’estate del 2010 in poi, di esperienze negative ne sono state fatte in abbondanza: dalla pessima gestione del dopo Triplete, con il mancato coraggio di vendere al momento giusto anche qualche mostro sacro, a tutta una serie di tecnici «delegittimati» in poco tempo, non sempre giustamente, con la conseguenza di dover praticamente ripartire da zero a ogni sessione di mercato. L’ultima «chicca» è della scorsa estate: prima la rottura con Mancini, poi la scelta scriteriata di De Boer, tecnico a digiuno totale del nostro calcio e gettato nella mischia a pochi giorni dell’inizio del campionato. Un fallimento annunciato, regia di Thohir, che fece ogni cosa ignorando di fatto i suoi collaboratori, Ausilio in particolare, il più deciso a sponsorizzare subito una panchina italiana. Ecco, il paragone è scomodo per il popolo nerazzurro, ma l’esempio Juve è lì, illuminante e semplice, almeno dal punto di vista dell’area tecnica: Marotta sopra a tutti, poi Paratici e il tecnico di turno; un blocco unico, inespugnabile, sia in sede di mercato sia a livello disciplinare; squadra che sente sempre forte la «pressione» della società e che deve pensare solo al campo. Insomma, a Suning il compito di «stringere» e creare il giusto scudo al lavoro che attende Ausilio e il nuovo tecnico.

(Gazzetta dello Sport)

tutte le notizie di