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"Sugli scudi ci finiscono un sontuoso Mkhitaryan (due gol e un assist, dominatore del centrocampo) e Thuram che ha propiziato la prima rete e segnato un gol che ha mandato in soffitta il rimpianto per il voltafaccia di Lukaku. Benissimo anche gli esterni: Dumfries, attaccante aggiunto per tenere basso Theo, e Dimarco (bravo anche Carlos Augusto). Barella è cresciuto col passare dei minuti, brandendo la clava e lasciando a Mkhitaryan il fioretto. Frattesi ha chiuso la settimana perfetta con il primo gol nel derby: è un peccato rinunciare a lui all’inizio, ma è anche difficile trovargli posto senza cambiare modulo. Magari in futuro si potrà provare anche un rombo a centrocampo.
Per ora ci sarà alternanza: gli impegni non mancano. Squadra che vince non si cambia. Per Inzaghi poi è un must. Ma finchè vince così, qualsiasi appunto diventa chiacchiera. Compatta, potente, letale negli spazi: le certezze dell’Inter c’erano anche prima del derby, ora sono granitiche. E pensare che Lautaro non ha neanche segnato, divertendosi ad avviare l’azione del secondo gol, fare l’assist per il terzo e a procurarsi il rigore del quarto. Il campionato cambia in fretta i giudizi, ora si passerà dalla sfida Inter-Milan a quella Inter-Juve", aggiunge il quotidiano.
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