Pranzo domenicale indigesto per i tifosi dell'Inter. La squadra nerazzurra (in bianco per l'occasione) crolla a Bergamo, azzannata alla giugulare dalla rabbia sportiva fuori dal comune di un'Atalanta mai doma, guidata dall'ex dal dente avvelenato Gian Piero Gasperini, quasi sempre in grande spolvero contro la Beneamata. Ma non è in congiunzioni astrali sfavorevoli o nel fato avverso che bisogna andare a pescare per trovare i motivi di un crollo verticale che non ammette scusanti. Nemmeno ripensando alle fatiche di Champions, considerando che - anche a detta dello stesso Spalletti - la rosa quest'anno gode della profondità giusta per affrontare qualsiasi tipo di situazione.
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Inter, Spalletti ha sbagliato ma oggi c’è chi ha superato il limite. Il problema principale…
L'analisi di Fcinter1908.it sulla sconfitta di oggi contro l'Atalanta
Contro chi puntare il dito, dunque? Alcune scelte del mister ad inizio partita, al netto dei problemi fisici di Nainggolan, sono apparse più che ragionevoli, come quella di rinfoltire la metà campo con muscoli a sufficienza (almeno si credeva) per affrontare un campo storicamente ostico in condizioni climatiche che lo hanno reso ancora più difficile. Meno comprensibile l'esclusione di De Vrij e ancor meno la gestione dei cambi, con Perisic che avrebbe meritato di uscire sicuramente più di Politano e con Lautaro Martinez costretto ancora una volta a osservare i compagni dalla panchina per l'intero pomeriggio. Il problema principale però è che l'Inter ha dimostrato di non aver sfruttato i giorni a disposizione per ricaricare le batterie a livello mentale, ancora voltata a specchiarsi nel pareggio ottenuto contro il Barcellona e per nulla consapevole della difficoltà dell'impegno odierno.
Ma c'è chi in queste ore sta riuscendo a far peggio di Icardi e compagnia. E' facile immaginare il fastidio del tifo interista per una scoppola simile e la paura che una sconfitta di tale portata possa avere ripercussioni sul cammino della squadra, ma pare che una fetta del popolo nerazzurro abbia superato il limite dettato dal buonsenso. Sui social, dove tutto è permesso, spuntano critiche che sconfinano nel masochistico piacere di chi, in fondo, nonostante si dichiari interista, un po' sembra aver goduto di questo stop. Linfa per i fenomeni dell'"io ve l'avevo detto", che prima o poi una l'azzeccano, ma che fino a tre giorni fa erano sul carro di Spalletti. A volte manca equilibrio in campo e nella testa dei giocatori dell'Inter, ancor di più in quella di qualche appassionato, costretto a rincorrere quel salto di mentalità verso il quale è proteso l'intero ambiente.
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