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L'Inter, ad oggi, è in piena linea con l'obiettivo prefissato ad inizio stagione: lottare per un posto nella prossima Champions League. I nerazzurri sono infatti ad un punto da Roma e Lazio e vogliono assolutamente tornare nell'Europa che conta. L'artefice di questa risalita è indubbiamente Luciano Spalletti, che, però, secondo La Gazzetta dello Sport, resta in discussione in caso di mancato quarto posto: "La famiglia Zhang è stata chiara, a più riprese: «Andare in Champions League è un obbligo». E in effetti fallire l’accesso all’Europa che conta sarebbe un vero e proprio disastro, un fallimento sotto tutti i punti di vista. Al di là del prestigio sportivo (l’ultima volta interista in Champions League risale alla stagione 2011-2012), c’è infatti da valutare il danno economico, un eventuale mancato «incasso» che complicherebbe non poco il discorso Fairplay finanziario e che di fatto frenerebbe ulteriormente la risalita del club, da troppo tempo ai margini del grande calcio. Il discutibile mercato di gennaio, «bloccato» su molti fronti da Suning, portò alle dimissioni di Walter Sabatini.
Spalletti rilanciò invece le ambizioni del gruppo: «Abbiamo tutto per centrare gli obiettivi prefissati», disse al termine di una sessione invernale nella quale preferì evitare sempre lo scontro con la proprietà, nonostante certi rinforzi (Ramires e Pastore, poi anche Teixeira) fossero considerati fondamentali da Sabatini per mettere in sicurezza la Champions. Una presa di posizione aziendalista - continua la Rosea -, in un certo senso responsabile da parte di chi è arrivato a Milano fra mille promesse e si è poi invece trovato a «subire» nuove strategie societarie, chiaramente al ribasso sul fronte degli acquisti. Ora siamo però alla resa dei conti, e sotto esame c’è inevitabilmente anche lui, Luciano da Certaldo. Lo stesso popolo nerazzurro è spaccato. C’è chi sostiene che Spalletti stia facendo miracoli, non sono però pochi quelli che non gli riconoscono alibi e che etichetterebbero come inaccettabile un eventuale quinto posto finale in una stagione senza Coppe. E Suning che cosa dice? Per ora trapela massima fiducia, a prescindere dalla Champions. E’ comunque difficile credere che nulla si muoverà, anche a livello di dirigenza, in caso di «fallimento".
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