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Una mossa simile a quella messa in atto contro Icardiche ha posto l'Inter in una posizione di forza. Beppe Marotta, così come nella trattativa per il trasferimento dell'attaccante argentino, poi finito al Paris Saint-Germain, non ha arretrato di un centimetro nei confronti di Luciano Spalletti, che chiedeva circa 5 milioni di euro di buonuscita per accasarsi al Milan. L'amministratore delegato nerazzurro, infatti, si era spinto "per eleganza" a proporre all'ex allenatore dell'Inter 6 mesi di stipendio del contratto ancora in essere, che prevede uno stipendio di 5 milioni netti annui fino al 2021. Di fronte alle resistenze di Luciano, però, Marotta non ha ceduto e, anzi, ha lasciato che, per Spalletti, tramontasse definitivamente la pista Milan, anche a costo di continuare a pagare il suo stipendio.
Questa decisione è stata possibile anche e soprattutto per una mossa messa in atto a giugno dal club nerazzurro, astuto nell'inserire nello scorso bilancio la somma per l'esonero di Spalletti che, dunque, pesa pochissimo attualmente per l'equilibrio finanziario dell'Inter. Tanto è vero che, con quella stessa mossa, la società si è messa in condizione di generare addirittura una sopravvenienza attiva, qualora il tecnico di Certaldo trovasse una sistemazione nei prossimi mesi. Scrive il Corriere dello Sport:
"I soldi da dare all’uomo di Certaldo sono già a bilancio. Poco male. Ripicche. Vuole stare due anni senza allenare? Si accomodi. Troverà una squadra alle condizioni giuste? Meglio ancora. I soldi che risparmieremo diventeranno sopravvenienza attiva".
(Fonte: Corriere dello Sport)
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