Sono stati sottolineati da tutti. Partecipazione e sacrificio di Lautaro Martinez ed Eriksen erano evidenti al 90esimo come la vittoria per 1-0 dell'Inter. Ma Conte ha posto l'accento in particolare anche su un altro tipo di sacrificio. Quello fatto da chi gioca meno. Da chi si fa trovare pronto, quando serve, quando viene chiamato in causa.
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Inter, partecipazione e spirito di sacrificio: Conte benedice e guarda avanti
L'allenatore ha trovato il suo undici ideale ma non dimentica cosa hanno fatto e possono fare i giocatori che giocano meno ma si fanno trovare pronti
Quando non entra e dice anche solo una parola per dare sostegno a tutti. Li ha nominati uno per uno il tecnico nerazzurro parlando a Skysport alla fine della partita. Da Ranocchia, a D'Ambrosio, passando per Gagliardini, Vecino, Kolarov, Sensi e pure Pinamonti, o magari Young e Darmian. Giocano meno, specie da quando lui ha individuato il suo 11 titolare. Ma ci sono, sono pronti ad esserci quando lui li chiama in causa.
Un esempio
Danilo D'Ambrosio per esempio, un anno fa era stato un punto di riferimento per l'allenatore, specie alla ripresa del campionato, dopo il lockdown e anche all'inizio di questa stagione. Poi si è fermato per un infortunio. È rientrato a inizio febbraio, per tre volte è rimasto in panchina, poi in tutto ha collezionato 13 minuti. Ma in quei sei minuti giocati ieri si è vista la sua esperienza e lo spirito dell'Inter di Conte. Il tecnico ha inculcato nella testa dei suoi giocatori che anche chi gioca meno serve alla causa. Ha bisogno di tutti, da qui fino a maggio. Partecipazione e spirito di sacrificio saranno essenziali per fare la differenza.
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