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L'Inter ha finalmente potuto riprendere ad allenarsi in gruppo ad Appiano Gentile dopo 4 giorni di isolamento: l'esito negativo dell'ultimo giro di tamponi e il conseguente ok dell'Ats ha permesso ad Antonio Conte di ritrovare i suoi ragazzi, prima della partenza dei calciatori convocati in Nazionale. Tuttavia, come scrive il Corriere dello Sport, in casa nerazzurra si respira un clima di stizza e rassegnazione per come è andata la vicenda.
"Tamponi negativi e nazionali stranieri già partiti per raggiungere i rispettivi paesi. Insomma, in casa Inter è accaduto esattamente quello che era stato preventivato negli ultimi giorni. Certo, la base di partenza è una buona notizia, ovvero che i test molecolari effettuati domenica hanno escluso nuovi contagi. Con l'eccezione di un componente del gruppo-squadra, che, oltre a non essere un calciatore, non fa parte nemmeno dello staff di Conte. E, infatti, non avendo avuto contatti diretti con i giocatori, l'Ats ha concesso comunque il via libera ai nerazzurri convocati. E tale decisione, evidentemente, non ha fatto altrettanto piacere al tecnico e alla dirigenza interista. Ma era impossibile impedirlo, una volta messi davanti alla legge italiana, che consente ad un cittadino straniero di trascorrere la quarantena nel proprio paese".
"Dunque, a lasciare Milano, già ieri pomeriggio, sono stati Lukaku, Eriksen, Brozovic, Perisic, Skriniar, Hakimi e Radu. A Belgio, Danimarca, Crozia e Slovacchia, infatti, nelle ultime ore, si sono aggiunti anche Marocco e Romania a chiedere la "libertà" per i propri convocati. Libertà che è stata concessa a patto di effettuare il trasferimento attraverso un volo (o trasferimento) privato, di proseguire l'isolamento in un domicilio da indicare con precisione e, di conseguenza, di non giocare partite. Ebbene, nonostante la stizza dell'Inter, si può già dare per scontato che quelle condizioni non verranno rispettate. E le lamentele del club nerazzurro, in ogni caso, non potranno cambiare la sostanza di quello che accadrà".
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