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"La storia qualcosa dovrà pur insegnare, ricadere negli stessi errori non sarebbe una mossa da grande squadra. Il nodo è la capacità di rimbalzare, sul piano psicofisico, dopo gli impegni in Champions League. Nella scorsa stagione l’Inter si è posta il problema per ben 12 volte, considerato che il cammino europeo si è allungato fino alla finale. E di quelle 12 partite, i nerazzurri ne hanno perse la metà. Sei sconfitte vuol dire 18 punti potenziali lasciati sul campo. Che poi è esattamente il distacco accumulato dal Napoli campione d’Italia a fine campionato. Forse è eccessivo dire che l’Inter abbia lasciato lo scudetto solo qui. Di sicuro, però, ha buttato via almeno la possibilità di restare attaccata al vertice".
"L’Inter di questa stagione s’è messa in testa di riempire quel buco. Non è un caso che, proprio in queste ore di avvicinamento alla sfida con l’Empoli, Inzaghi abbia affrontato l’argomento con la squadra, chiedendo di mantenere alto il livello di attenzione, di non sbagliare l’approccio alla partita e di non perdere la lucidità nella lettura del match, di fronte a una squadra che sarà per forza di cose una sorpresa avendo appena cambiato la guida tecnica. Inzaghi dovrà essere bravo a trovare l’equilibrio tra quel che raccontano i dati fisici a disposizione del suo staff e le esigenze tecniche che richiede la singola partita. In questo senso, la gara di oggi è particolarmente significativa: è la terza in una settimana, di solito è sempre quella più temuta dagli allenatori. Il rimbalzo post Champions va ammorbidito e accompagnato", aggiunge il quotidiano.
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