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Dal 23 aprile l'Inter ha affrontato undici partite vincendone dieci. Una trasformazione netta quella della squadra di Inzaghi che solo un mese e mezzo fa sembrava destinata a rimanere fuori dalle prime quattro. "Le ragioni sono numerose e varie: la perfetta gestione del turnover, l'esplosione simultanea di tre attaccanti su quattro, il ritorno di Barella ai suoi livelli migliori e la leadership salda dell'allenatore. Ma l'ingrediente in più è stato quello: la capacità di reazione", sottolinea Repubblica.
"Ogni piccolo problema è stato risolto nella gara successiva. Ogni punto debole si è trasformato in punto di forza, come succedeva alla Mercedes negli anni del dominio in Formula Uno, capace di migliorarsi e guarirsi di gara in gara. E la metafora della macchina perfetta ben si adatta a questa squadra".
"Suo fratello Pippo alla vigilia di Inter-Atalanta ha detto: "Quel che penso di Simone l'ho sempre detto, anche quando lo criticavano. È il migliore allenatore di Europa". A sua volta Simone dopo la partita di San Siro, pensando alla finale di Istanbul, ha definito Pep Guardiola "miglior allenatore del mondo". Probabilmente oggi fra le due affermazioni è più vera la seconda. Ma dimostrando la capacità di reagire che ha avuto finora, l'Inter potrebbe affermare sul campo che anche la prima non è priva di fondamento. Forse ha ragione Gasperini: peggiore avversaria, il City non poteva incontrarla".
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