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"Otto vittorie di fila, l’unica sconfitta lontana 5 mesi, la differenza reti salita a +55, i 67 gol fatti, i 17 clean sheet, 19 punti in più rispetto a un anno fa sono una mostruosità. Come lo sono i 23 gol in 24 match di Lautaro, anche ieri dominante al tiro e in rifinitura, nonostante un rigore sbagliato. L’Atalanta non ha mantenuto la promessa del primo quarto d’ora. Subito il gol, si è squagliata con una fragilità che non far parte del Dna di una squadra forgiata nella roccia. Ha sprecato l’occasione per scrollarsi di dosso la Roma e accorciare sul Bologna che affronterà domenica, con possibilità di sorpasso. Ma dovrà ritrovare la sua vera anima e la luce delle sue stelle, ieri tutte al buio. Un solo tiro in porta. Questa facilità di gioco, questa generosità di prestazione, tipiche delle grandi come il City, legittimano l’aspirazione al titolo, più ancora dei 12 punti di vantaggio. Il popolo della Beneamata sfolla cantando “la capolista se ne va”. Alta sulla capanna di San Siro, vede brillare la seconda stella", sottolinea il quotidiano.
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