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Erick Thohir, nel corso della sua intervista a La Presse, ha parlato anche del progetto stadio, suo vero obiettivo da presidente dell'Inter:
Qualcosa è andato storto, pare. Che cosa è successo?
"Lo stadio non è stato possibile costruirlo, avrebbe generato business, sarebbe aumentato il giro di affari, il fatturato che consente di rimanere al passo con i grandi club di Europa. Prenda come esempio la Juventus, che si è potuta permettere Cristiano Ronaldo... Comunque, mi sembra che Suning abbia lo stesso obiettivo. Lo stadio, intendo...".
Questo cosa significa?
"Nulla, nulla... Le mie strategie erano chiare, mio padre mi ha insegnato a non fare nulla di nascosto, di poco trasparente. Ci sono passaggi obbligati per poter gestire una società sana e competitiva, senza debiti".
Perché ha venduto?
"Perché c'è stato chi si è offerto per diventare partner di maggioranza, con grandi obiettivi. Ho pensato: va bene... Ripeto: io mi sono solo protetto. Ho mantenuto la carica, il posto allo stadio, il 31% delle azioni, mi scrivo con i miei amici italiani e interisti. Ora tocca a Suning"
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