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Arriva in sala stampa con un po' di ritardo. Roberto Mancini era concentrato sulla seduta di rifinitura alla quale ha assistito anche il presidente Erick Thohir (c'erano anche Fassone e Ausilio con lui) che stamattina è sbarcato a Milano: i due si sono visti e salutati sui campetti del centro sportivo nerazzurro (ci sono ancora lavori per ristrutturarlo). Il tecnico entra dalla porta principale sorridendo e chiedendo scusa ai giornalisti che lo stavano aspettando. Poi chiede concentrazione ai suoi, ma anziche dire Torino dice Genoa, glielo fanno notare. La gara di domani si gioca contro i granata e il mister con un palleggio da giocoliere la gira: "Perché spero che vada come contro i rossoblù". Tutti a ridere e la conferenza può continuare. Si parla di mercato (tanto) e della partita (un po' meno), di sogni che sembrano impossibili, di appeal nerazzurro (e più che centenario), dei singoli come Kovacic o come Icardi e ancora per l'ennesima volta di obiettivi: "Noi inseguiamo e non possiamo sbagliare, non è facile ma ci crediamo", ha sottolineato l'allenatore interista. E serve già una vittoria domani, senza giri di parole.
Avrà a disposizione Ranocchia che contro la Sampdoria aveva avuto qualche problemino al ginocchio, ma ora è abile ed arruolabile: "Può giocare anche dal primo minuto". Certo, ma probabilmente partiranno titolari Vidic ed Andreolli (Juan Jesus è squalificato). Campagnaro ha un problema ad un polpaccio quindi facile pensare che a destra giocherà D'Ambrosio e a sinistra dovrebbe essere riconfermato Dodò. I due di centrocampo potrebbero essere Hernanes e Guarin. C'è anche Kuzmanovic, non c'è Medel che è squalificato. Tra i tre là davanti dovrebbero esserci sia Kovacic che Palacio con uno tra Shaqiri e Podolski in panchina. Confermatissimo Icardi: "E' stata una bella settimana per lui e io spero faccia ancora gol", ha spiegato Mancini.
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