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"L’Inter piange, nonostante l’orgoglio di una partita da grandissima squadra. È mancato però il gol, è mancato ancora una volta il guizzo sotto porta di Romelu Lukaku. Ieri sera ha rivisto i fantasmi del passato bussargli prepotentemente alla porta, nelle due super occasioni che avrebbero quantomeno portato la sfida ai supplementari. Rom ha prima murato un colpo di testa ravvicinato di Dimarco, con Ederson a terra dopo respinta della traversa, di fatto risultando l’ultimo difensore del City. Proprio come accaduto con Alexis Sanchez in Inter-Shakhtar, ultima partita del gruppo Champions 2020-21. Poi, alla fine dei 90’ regolamentari, di testa, non ha trovato la girata a tre metri dalla porta. Ok, Ederson ha avuto un riflesso straordinario. Ma quelle palle lì vanno aggredite, sbranate. Con la cattiveria di chi non ha altra strada per sopravvivere. E invece, errori clamorosi in finale, come in Inter-Siviglia finale di Europa League 2020. Un terribile de-ja vù per Lukaku, protagonista anche dell’eliminazione del Belgio all’ultimo Mondiale, con due clamorosi errori contro la Croazia. Un’occasione così, in una finale di Champions, potrebbe non ripresentarsi più".
"Ma Lukaku non è solo nei tormenti, perché di sicuro anche Lautaro Martinez rivivrà per molto tempo il minuto 57 della finalissima. Non ha sfruttato l’occasione e il gentile omaggio della difesa del City. Ma di quell’autostrada laterale che si è trovato davanti, Lautaro non ne ha saputo approfittare. Il Toro avrebbe avuto il tempo per fare tante cose: alzare la testa, guardarsi intorno, portare avanti il pallone. Ma dal mazzo poi ha pescato la carta sbagliata, quella dei rimpianti: calciando, da posizione defilata e quasi impossibile, piuttosto che servire Lukaku o Brozo meglio piazzati. A Istanbul non era notte da Lu-La vera, da gioia piena. E adesso sarà dura cancellare in fretta questa delusione", aggiunge Gazzetta.
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