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Nei giorni scorsi, nel corso dell'assemblea degli azionisti del Milan, il presidente rossonero Paolo Scaroni aveva dichiarato a proposito del nuovo stadio di Inter e Milan: "Il dibattito pubblico sta procedendo abbastanza bene. Se lo stadio sarà a San Siro lo faremo ovviamente con l'Inter. Comunque lavoriamo anche ad altre ipotesi, al di là di San Siro: in quel caso, potremmo decidere di farlo insieme all'Inter o anche da soli". Frasi che hanno fatto parlare ed emergere scenari diversi rispetto a quelli prospettati finora, in cui Inter e Milan stanno andando avanti in vista della costruzione di un nuovo impianto in coabitazione. Come riporta la Gazzetta dello Sport, però, dal club nerazzurro non filtra alcuna preoccupazione:
"Si tratta di un'apertura a una seconda soluzione che non è una novità.Forse è un modo per mettere un velo di pressione sulle istituzioni coinvolte nel progetto di San Siro. Forse una vera alternativa che per ora non può che essere considerata come di secondo piano rispetto a un processo già ben avviato.È proprio per questo ultimo punto che in casa Inter non c'è nessun timore per le parole di Scaroni. In mesi in cui la tabella di marcia viene rispettata con il prosieguo del dibattito pubblico, la preoccupazione resta ai minimi storici (...).Nessuna variazione sui programmi dei club, quindi, che al momento sperano semplicemente che la Giunta di Milano approvi il progetto presentato dalle società a termine del dibattito pubblico. Da metà estate in poi il capitolo stadio ha subito una netta accelerata. Calma e sangue freddo. Con l'Inter che, non avendo ricevuto comunicazioni su un cambio di direzione milanista, non percepisce nemmeno un minimo scollamento dall'idea condivisa di costruire lo stadio del futuro a San Siro".
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