Inzaghi ha costruito la rinascita europea in tre mosse, partendo come detto dal gioco offensivo, che in Europa paga decisamente di più. E poi ha lavorato tanto sulla gestione dell’ansia, un punto su cui anche l’avversario di mercoledì sera Roberto De Zerbi s’è soffermato: lo scorso anno l’Inter contro lo Shakhtar andò totalmente nel pallone, caricando più di istinto che di logica contro il muro ucraino. Stavolta ha sfinito l’avversario, costringendolo alla resa. E il merito – e qui entriamo nella terza mossa per la svolta – sta soprattutto nella prestazione dei singoli, tutti arrivati al top per il grande appuntamento con il pass Champions: Brozovic è sempre più dominante, Perisic arrembante, Darmian travolgente. E ora anche Calhanoglu ha imparato a suonare d’orchestra.
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