Tutti i segreti della difesa dell’Inter e del dato clamoroso sui clean sheet di Sommer: ne parla oggi La Gazzetta dello Sport
Tutti i segreti della difesa dell’Inter e del dato clamoroso sui clean sheet di Sommer. La Gazzetta dello Sport oggi paragona il rendimento dell’attuale reparto arretrato di Simone Inzaghi con quello dell’anno scorso, ma non solo. Ecco cosa c’è dietro i numeri dei nerazzurri:
“Il ventunesimo clean sheet stagionale in 34 partite, senza concedere all’Atletico un solo tiro in porta (In Champions non succedeva dal 2006, contro lo Sporting Lisbona nei gironi) ha oscurato il fatto che la difesa dell’Inter è anche la prima catapulta verso l’attacco. Martedì scorso si sono visti a turno Pavard e Bastoni che si sganciavano per costruire ed aggredire gli spazi. Su una splendida sponda a centrocampo di Lautaro, addirittura De Vrij si è fiondato in un due contro due che non ha portato al gol soltanto per un’ottima lettura di Witsel sul passaggio per Thuram.
Piccolo capolavoro Inzaghi
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A colpire è anche l’istantanea che durante il match contro l’Atletico fissa i tre centrali più alti rispetto alla linea formata da Darmian, Barella, Calhanoglu e Dimarco. La conferma che Inzaghi sta compiendo un piccolo capolavoro applicato sul campo grazie a meccanismi ormai andati a memoria in cui ogni giocatore sa come muoversi e quando sostituirsi al compagno per mantenere gli equilibri. Le punte sono davvero i primi difensori e viceversa. La squadra riesce quasi sempre a rimanere corta e negli scivolamenti delle mezzali quando i braccetti o gli esterni - i quinti sono allo stesso tempo terzini e attaccanti aggiunti - si sganciano scatta la copertura.
I braccetti
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Quella del braccetto che partecipa all’azione è stata una novità introdotta da Inzaghi nel suo primo anno a Milano. Skriniar, che prima si sganciava solo sui piazzati per far valere la stazza sui colpi di testa, ha iniziato a spingere, con Brozovic - allora regista - che si abbassava sulla linea del centrale. Ora però siamo alla sublimazione della partecipazione collettiva. Fresco di doppietta con la Francia, Pavard deve ancora trovare il primo gol in nerazzurro ma la sua sforbiciata da figurine Panini ha portato al gol contro la Juve e qualche giorno prima era stato il francese a innescare dalla linea di fondo Lautaro per il gol al Napoli valso la Supercoppa. Bastoni, micidiale anche con i cambi di gioco e i lanci lunghi, invece ha chiuso la vittoria in rimonta con la Roma con una galoppata travolgente al 93’. Altro che difendere il 3-2, comunque preziosissimo.