- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
Getty
La terza sconfitta casalinga consecutiva, la quarta nelle ultime cinque partite, rappresenta sicuramente il punto più basso della gestione Inzaghi all'Inter. Dopo la gara col Monza, nella pancia di San Siro si è svolto un vertice tra dirigenti e tecnico. "Stavolta sul banco degli imputati finiscono tutti, allenatore e giocatori, collettivamente sotto esame, insieme con il futuro in bilico. È questa la linea che trapela dopo il summit nella pancia dello stadio quando i dirigenti hanno prima chiesto spiegazioni a Simone Inzaghi sulla differenza di rendimento della squadra fra coppe e campionato e poi hanno riflettuto tra loro", sottolinea il Corriere della Sera.
"La mancata partecipazione alla prossima edizione della coppa comporterebbe a fronte di minori entrate l’inevitabile cessione di qualche big. O, in alternativa, la mancata ridiscussione di rinnovi oppure la negoziazione dei prolungamenti a cifre più basse. Questo è il messaggio che la società intende trasferire ai giocatori, non immuni da responsabilità. È sotto gli occhi di tutti la differenza di impegno, abnegazione e concentrazione nelle coppe rispetto alla gare di A".
"Poi certo il tecnico non è esente da colpe. Ha a disposizione la rosa più ricca e completa del campionato ma si affida sempre ai titolarissimi a costo di spremerli e dà l’impressione di essere troppo dipendente dagli umori dei giocatori invece di governarne la gestione. La mancanza di fiducia reciproca fra il tecnico e la società è palese, circostanza che rende improbabile la permanenza a Milano di Simone il prossimo anno qualsiasi risultato ottenga. In questo momento nessuno nella sede nerazzurra vuol sentire parlare di esonero immediato. Ma è innegabile che qualora mercoledì l’Inter gettasse clamorosamente al vento la qualificazione alla semifinale di Champions il futuro di Inzaghi tornerebbe dolorosamente in discussione".
(Corriere della Sera)
© RIPRODUZIONE RISERVATA