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"Con la stessa furia, l’uragano Inter si è abbattuto sulla povera Salernitana che non ha fatto neppure in tempo ad aprire l’ombrello: 4-0 e potevano essere il doppio. Spazzata via. Debutto ingrato per Fabio Liverani che si è trovato a scalare l’Everest con i mocassini. Non è in casa della capolista che doveva raccogliere i punti della speranza, ma chi è in condizione disperata, deve approfittare di ogni occasione per affilare i denti ed allenare la combattività. A San Siro, la Salernitana non l’ha fatto. Specie nella prima parte, ha collezionato in difesa una serie di strafalcioni tecnici, inaccettabile per la categoria, con una leggerezza imbarazzante".
"Inzaghi ha optato per un turnover gentile, cambiando solo gli esterni. Forse temeva che una rivoluzione maggiore potesse togliere attenzione al match. E, a giudicare dagli errori dei primi minuti, ha fatto bene. L’impalcatura titolare ha permesso al Demone di Piacenza di fare la prova generale per il ritorno in Champions di martedì. Vero che i pirati di Diego Simeone sbarcheranno a San Siro con altre cicatrici e altra combattività. All’Atletico Madrid è stata recapitata una prova di forza che non avrà lasciato indifferente il Cholo. Per quanto si faccia la tara della fragilità della Salernitana, resta attendibile il check-up: stanno tutti bene, singoli e collettivo. A cominciare dalla ThuLa che ha rifinito i numeri tondi: 20 gol in campionato per Lautaro, diventato l’8° bomber nella storia del club con 125 reti; 10 per Thuram. Pronti per l’assalto al fortino del Cholo. Al top del rendimento Bastoni, sempre pronto a inserirsi, come l’omologo Pavard. Brillante, atleticamente e di pensiero, il triumvirato di governo: Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan", aggiunge Gazzetta.
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