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L'Inter si prepara per la grande sfida di mercoledì contro il Napoli. I nerazzurri si giocano tanto, non possono permettersi altri passi se vogliono continuare a puntare allo scudetto.
"Dal primo giorno di raduno-bis, quando ancora mezza squadra sognava in Qatar, non c’è stato giorno in cui Inzaghi non abbia pronunciato la parola “Napoli”: il 4 gennaio si proverà a mettere a frutto tutto ciò che è stato sperimentato nel laboratorio della Pinetina. Si proverà mettere un granello di sabbia nella macchina perfetta di Spalletti. Inceppare il suo attacco delle meraviglie, assaltare le fasce e mettere Lukaku nella migliore condizione per colpire: il diario dell’Inter è già pieno di buoni propositi per l’inizio del 2023", spiega La Gazzetta dello Sport.
"L’Inter ha un’identità scolpita nel marmo e non sarà il Napoli a cambiarla. La squadra di Inzaghi ha palleggiato fischiettando nell’inferno del Camp Nou e farà lo stesso anche a San Siro, tra l’altro con lo stesso centrocampo. L’assenza di Brozovic impone la mediana dai piedi buoni Barella-Calhanoglu e Mkhitaryan. Qualche cambiamento, però, si renderà necessario, senza snaturarsi troppo. I nerazzurri hanno, soprattutto, la necessità di mettere un anestetico all’attacco napoletano, il migliore della A con 37 reti segnate. Il lavoro addizionale sarà tutto sui difensori di centro-sinistra e centro-destra. Non solo urgono raddoppi per ammorbidire il corpo a corpo in mezzo di Acerbi con Osimhen, ma Skriniar e Bastoni devono anche scalare ai lati. Lo slovacco dovrà essere più deciso di quanto lo sia sul suo rinnovo, quando affronterà quel diavolo di Kvara, dall’altro lato l’azzurro incrocerà Lozano o Politano".
"Inzaghi sta immaginando da tempo tante partite dentro alla stessa: non cambierà il modulo, semmai atteggiamento e disposizione. Il ritorno di Lukaku, accentratore del gioco offensivo, condiziona di riflesso anche la fase difensiva. Con Rom in campo, in certi momenti, può diventare quasi naturale abbassare il baricentro e, una volta catturata la palla, scatenare il belga in velocità. Ad esempio, se gli attacchi napoletani diventeranno una mareggiata, questa soluzione in ripartenza può diventare strategica. Ma è con la palla tra i piedi che l’Inter pensa di governare il match, fermandosi spesso sulle stazioni esterne", analizza Gazzetta.
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