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Mai una parola fuori posto, sempre in equilibrio dentro e fuori dal campo. Simone Inzaghi ha dato stabilità e serenità all'Inter, diventando di fatto il grande artefice del ciclo nerazzurro. Scrive Libero:
"Mai una volta che Inzaghi abbia criticato le scelte della dirigenza o le imposizioni della proprietà. Ma se in principio ha “solo” accettato le condizioni del progetto, via via che il tempo passava se ne è innamorato e le ha sposate. L’Inzaghi attuale avrebbe l’autorità e il credito necessari per imporre qualche decisione, invece resta nella penombra. È al tempo stesso la punta e un ingranaggio del tutto. Apparecchia la scena ma si mette dietro le quinte non appena finisce lo spettacolo".
"L’equilibrio professionale e umano di Inzaghi è sia nei confronti della dirigenza sia della squadra, dove sa essere allenatore ma anche fratello maggiore o uno zio giovane dei giocatori, senza mai esagerare né da un lato né dall’altro. Chi è cresciuto molto con questa gestione tecnica è Calhanoglu. In questo momento il turco è uno dei due-tre migliori mediani al mondo. Poco più di un anno fa nemmeno si pensava potesse fare questo ruolo. A vederlo lì è stato Inzaghi, ben prima di Calhanoglu stesso: 4 ottobre 2022, manca Brozovic e c’è Mkhitaryan come mezzala. Poi c’è la velocità con cui il turco è migliorato nel ruolo che è simile a quella di altri calciatori passati tra le mani del Demone Simone".
(Fonte: Libero)
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