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Il futuro di Simone Inzaghi sembra ormai deciso. Dopo il periodo nero, il tecnico dell'Inter ha saputo tenere in piedi la baracca, anzi ha svoltato completamente e portato l'Inter in fondo in tutti gli obiettivi. Con il sogno Champions League da giocare il 10 giugno a Istanbul col Manchester City.
"I risultati sanano le ferite e igienizzano i rapporti. Inzaghi oggi ha il volto più rilassato, l’accesso alla finale di Champions e la risalita in campionato - quasi completata la messa in sicurezza della qualificazione alla prossima Champions - gli hanno restituito una certa serenità. Nei giorni scorsi ha incassato la riconferma «al cento per cento» dell’a.d. Beppe Marotta, dipinto come il suo grande nemico dentro la società. Marotta, da dirigente con ultra-quarantennale esperienza, lo pungolava perché sapeva quale catastrofe finanziaria si sarebbe abbattuta sulla società se la squadra fosse rimasta fuori dalla Champions. La certezza ancora non c’è, però è questione di dettagli", spiega La Gazzetta dello Sport.
"Nel buio della crisi, quando l’Inter perdeva con lo Spezia e con il Monza, Inzaghi era additato come colpevole unico, ma due finali incombono e non è ancora tempo di rivincite, di sassolini e sassoloni da scagliare contro i critici. Inzaghi conferma che rimarrà: «Assolutamente sì. Avevo e ho un contratto (con scadenza giugno 2024, ndr) e non mi sono mai sentito un precario. Ho sempre lavorato 24 ore al giorno insieme al mio staff e ai giocatori. Lo sappiamo, noi allenatori siamo giudicati per i risultati». Particolare, quest’ultimo, non secondario. Una doppia sconfitta nelle due finali rimetterebbe in circolo certi fantasmi. Sotto questo aspetto la partita di oggi è cruciale, la Coppa Italia permetterebbe all’Inter di volare a Istanbul senza logoramenti interiori", aggiunge Gazzetta.
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