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Serata deludente per l'Inter in casa dello Spezia. L'ennesima. Il tutto a pochi giorni dall'importantissima partita col Porto che deciderà chi accederà ai quarti di finale di Champions League.
"Non ci sono innocenti in quest’Inter ondivaga, prigioniera di alti e bassi al limite della schizofrenia. Simone Inzaghi non “possiede” più la squadra, non riesce a innervarla nelle motivazioni né a trasmetterle un gioco che vada oltre la banalità di un cross o di un titic-titoc a centrocampo. I giocatori non s’impongono fino in fondo, fino al gol, quando dominano come nel primo tempo di ieri, e sarebbe troppo semplice ricondurre tutto alla strepitosa serata di Dragowski portiere dello Spezia, e non reagiscono con lucidità e con cattiveria quando vanno sotto, come è successo nella ripresa del Picco", commenta La Gazzetta dello Sport.
"C’è da chiedersi perché Inzaghi insista su Martinez rigorista, quando è chiaro da tempo il pessimo rapporto tra il campione del mondo e gli undici metri. Lautaro sbaglia spesso dal dischetto, ieri sera ha fallito il quinto rigore in Serie A, su 14 calciati, con tre errori negli ultimi quattro tentativi. Sarebbe stato meglio puntare su Lukaku, più freddo e specialista: un allenatore deve imporsi anche in questi dettagli. L’Inter ha corso e creato, ma non ha ricavato lo straccio di un gol, neppure su un contropiede due contro uno, con Lautaro e Lukaku in fuga".
"L’Inter è riuscita a prendere gol su un rilancio di Dragowski, ancora lui. Palla lunga del portiere per Nzola, abile a resistere alla marcatura affannosa di Acerbi e a servire Daniel Maldini. Tiro secco e radente, Handanovic battuto e sospettato di lentezza al tuffo. E qui bisogna aprire una parentesi: se il titolare è Onana, perché perseverare qua e là con un’alternanza insensata? Sotto di un gol, Inzaghi con i cambi ha provato a variare i soliti canoni. Prima il tridente con Lautaro dietro Dzeko e Lukaku. Poi il giovane Carboni interno di centrocampo in un 4-3-1-2.
Non ne ha ricavato granché, se non una messe di palloni scaraventati in avanti. Poi il pari di Lukaku sul rigore concesso per l’ingenuità di Ferrer su Dumfries e a seguire lo stesso Dumfries ha ricambiato la cortesia con una maldestra spinta su Kovalenko, per il penalty della vittoria spezzina, trasformato da Nzola. Alla fine l’Inter è stata contestata dai suoi tifosi, la tregua è finita. Martedì il Porto, domenica 19 la Juve. La settimana del giudizio universale", spiega Gazzetta.
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