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Conte e Allegri nel mirino
—Per il modo di giocare e approcciare le partite, lo zampino di Inzaghi è evidente anche in questo caso e a maggior ragione in una squadra in cui tutti possono facilmente trovare il gol. Lo confermano anche i 17 giocatori diversi mandati a segno in questa stagione in tutte le competizioni, sfruttando la profondità di una rosa che in zona offensiva riesce a dire la sua anche con difensori e subentrati, non soltanto con i giocatori più offensivi. Un altro indicatore importante rimanda al miglior attacco, ovviamente quello della capolista con 75 reti in 31 gare (media di 2,42 a partita), di gran lunga staccato dalla seconda squadra più prolifica, ossia il Milan con 60 gol in altrettanti match. Nello specifico Simone Inzaghi ha messo nel mirino Max Allegri, che con la Juve tra ottobre 2016 e dicembre 2017 raggiunse le 44 partite di fila con almeno un gol segnato. Tra i due c’è di mezzo Antonio Conte, fermatosi a quota 43 tra febbraio 2013 e marzo 2014 sempre sulla panchina dei bianconeri. Quest’anno al traguardo mancano ancora 7 partite ed è inevitabile che il tecnico interista strizzi l’occhio all’ennesimo record di un campionato da incorniciare”, si legge.
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