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Inzaghi, parla il papà: “Simone si ispira ad Ancelotti. Quando lo criticano…”

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Le parole di Giancarlo Inzaghi sul figlio che ha compiuto un capolavoro con l'Inter quest'anno
Daniele Vitiello Redattore/inviato 

Papà Giancarlo Inzaghi è avvolto dall'orgoglio. Non soltanto per il successo ottenuto da Simone, ma per il percorso fatto e per l'uomo che è. Così come per suo fratello Pippo. Ne ha parlato in una intervista concessa a TuttoSport: «Sappiamo come sono stati Pippo e Simone da calciatori, sappiamo cosa stanno facendo da allenatori ma la soddisfazione più grande da padre è avere sono due figli perbene, due figli educati e due figli che possono essere da esempio per i giovani. Ecco, questa è la cosa che mi inorgoglisce più di tutte».

Inzaghi, parla il papà: “Simone si ispira ad Ancelotti. Quando lo criticano…”- immagine 2

Per la famiglia Inzaghi è stata una giornata speciale. 

«Spesso nello sport quando fai le cose, quasi non ti rendi conto di cosa hai fatto. Lo capisci quando torni a casa tua e vedi come la gente ti rispetta e ti ama innanzitutto per quello che sei».


Quanti chilometri avete fatto lei e sua moglie Marina per quei due ragazzi? 

«Centinaia e centinaia, ma percorsi molto volentieri... Oggi invece, nonostante abbia l’abbonamento in tribuna centrale a San Siro, le vedo in casa le partite, con le tapparelle abbassate con un whiskino, una sigarettina - magari anche più di una - e posso dire quello che voglio di tutti: tanto non mi sente nessuno».

E sua moglie? 

«Sta in un’altra stanza a vederla».

Qual è la qualità migliore di Simone? 

«Lui e Pippo sono due ragazzi eccezionali, che ti chiamano due volte al giorno tutti i giorni da trent’anni. E che da trent’anni... mi sopportano. Le racconto una cosa: quando giocavano e tornavano a casa nel giorno libero, io ero lì che dicevo a loro “quella palla potevi stopparla meglio”. E sa cosa facevano? Non mi mandavano al diavolo, ma andavano dalla loro mamma e le dicevano “digli qualcosa perché questo è pesante oggi...”».

Pippo, dopo lo scudetto vinto con l’Inter, ha detto che Simone gli ricorda Ancelotti: concorda? 

«Sicuramente. Io conosco molto bene Ancelotti perché l’ho avuto ospite a casa mia e siamo anche andati a mangiare insieme perché lui non disdegna i nostri pisarei e fasò. Carlo è una persona eccezionale, ha fatto la storia del calcio senza mai uscire da quella che è la sua normalità e sia Pippo, sia Simone, si sono ispirati a lui e come lui, anche nelle vittorie, non sono mai cambiati rispetto a quello che sono».

Quando sente le critiche, si arrabbia più lei o Simone? 

«Più io. E lui mi risponde: “lascia perdere papà, che dicano quello che vogliono: quando sarà il momento, risponderò io con i fatti”».

Consigli?

«Non me li chiedono, sono io a darli, anche se non li vogliono!».

E loro? 

«Ogni tanto fanno dei cenni come dire “Ma lascia perdere”...». E giù una risata. 

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