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Fino a un certo punto della stagione la Juventus ha creduto concretamente allo scudetto e ha provato mettere pressione all'Inter. La squadra di Inzaghi non ha mai voluto rispondere, se non sul campo.
"Il patto-scudetto nato a Riad , A vedere la classifica adesso, sembra un’altra era geologica, ma c’è stato un tempo del campionato in cui la Juve soffiava sul collo dell’Inter. Pensava davvero allo scudetto, usava dialettica e furbizia per mettere pressione e nascondersi tra le ombre. Mentre comparivano guardie e ladri, i nerazzurri si giocavano l’ennesima Supercoppa a Riad e proprio lì, in Arabia, si è sottoscritto il patto: inutile rispondere alla Signora, meglio farsi rimbalzare addosso le frecciate di Allegri. Cosa è accaduto dopo conferma che quella strategia nata nel deserto non era poi così male", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
"La regola delle 18.50 Il pullman dell’Inter, prima delle partite serali delle 20.45, è sempre partito da Appiano alle 18.50 spaccate. Sempre la stessa ora, con lo scopo di entri a San Siro esattamente un’ora e un quarto prima del fischio d’inizio. Più che una scaramanzia, una strategia. Perché Inzaghi è convinto che arrivare troppo presto al Meazza sia un surplus emotivo da evitare per i giocatori, che rischierebbero di “scaricarsi” troppo prima del via. Meglio un’attesa minore, per partire poi lanciati in campo", racconta il quotidiano.
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