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L'incontro di metà giugno, avvenuto in viale Liberazione pochi giorni dopo la finale di Champions League, ha chiarito la posizione di Inzaghi e della società anche in termini di rinnovo del tecnico. Le parti, però, si sono accordate di far slittare il rinnovo nel corso della stagione e non prima.
"Del resto, quello è che successo la scorsa primavera è ancora troppo fresco per essere accantonato o dimenticato. L’Inter, infatti, era in crisi. E Inzaghi sembrava destinato all’addio, nonostante fosse legato fino al 2024. Poi, ecco la clamorosa ripresa, il filotto di vittorie, la conquista della Coppa Italia, la conferma del posto in Champions e, soprattutto, Istanbul, raggiunta eliminando il Milan in semifinale. Vero che è mancato l’ultimo trionfo, ma l’Inter ha retto il palcoscenico alla grande. Con questi risultati sarebbe stato davvero impossibile separarsi, ma certe incomprensioni, certe divergenze devono essere appianate e sistemate prima di rinnovarsi la reciproca fiducia", racconta il Corriere dello Sport che poi affronta il tema mercato.
"Inzaghi non si aspettava, dopo la straordinaria campagna europea e gli oltre 100 milioni portati nelle casse del club, di dover affrontare un’altra estate di passione. Invece, nel summit di fine stagione, il messaggio è stato chiaro: per comprare occorre vendere. E allora, se per la prossima annata il grande obiettivo sarà lo scudetto, ma anche continuare ad essere competitivi in Champions, occorre una squadra all'altezza. Vale a dire che le cessioni necessarie (Brozovic e Onana ad esempio) dovranno essere compensate in maniera adeguata. Peraltro, Inzaghi ritiene fondamentale la conferma di Lukaku, che, a questo punto, potrebbe trasformarsi in una sorta di cartina tornasole", la chiosa del quotidiano.
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