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Simone Inzaghi si conferma ancora una volta Re di Coppe: il tecnico dell'Inter ha alzato al cielo la sua terza Coppa Italia da allenatore, che si aggiunge alle 4 Supercoppe Italiane (trofei vinti altre 5 volte da calciatore). Un vero e proprio specialista, che anche contro la Fiorentina non ha voluto smentire la sua fama. La Gazzetta dello Sport lo elogia: "Non lo batti praticamente mai, forse Pep Guardiola fa bene a preoccuparsi. Simone Inzaghi è il re di queste partite qui".
"Non lo batti praticamente mai, Simone, perché lo dicono i numeri. Con l'Inter, in 20 gare a eliminazione diretta tra le varie coppe, ne ha persa solo una, lo 0-2 in casa con il Liverpool della Champions di un anno fa. Poi solo gioie, tante gioie, grandi gioie. La Fiorentina non è il Manchester City, ma questa vittoria vale come antipasto per il 10 giugno. Perché una delle frasi fatte più ripetute del calcio – «vincere aiuta a vincere» – è anche una grande verità. Lo raccontano tutti i protagonisti del Triplete del 2010: senza la Coppa Italia contro la Roma, non ci sarebbe stata neppure la vittoria con il Bayern in Champions. Vale come augurio. E come abitudine anche alla sofferenza, perché andare subito sotto non era affare semplice da gestire".
"Inzaghi è resilienza allo stato puro. È enciclopedico, sotto questo aspetto. «Siamo stati bravi a trovare le soluzioni e non il colpevole», aveva detto alla vigilia di questa finale. Bravo lui a studiarla a tavolino, la svolta. Con una gestione delle forze con il misurino, una partita la giochi tu e l'altra invece la gioca il tuo compagno. Così l'Inter si è aggrappata a una montagna che non pareva scalabile. Ed è tornata a sorridere, prima che a vincere. È tornata a crederci. Oggi l'Inter è una squadra che ci crede. Che non crolla di fronte alle difficoltà, ma anzi ribalta le partite e porta a casa trofei. Ecco perché Inzaghi ha voluto alzare l'asticella, oltre che sottolineare il lavoro svolto fin qui. [...] Non c'è dubbio che Inzaghi si sia confermato "lo specialista", come lo aveva definito il collega Vincenzo Italiano alla vigilia. Ha una propensione particolare per le sfide a eliminazione diretta, perché riesce a prepararle al meglio e poi sa anche leggerle durante i 90 minuti".
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