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Lo scudetto numero 20 della storia dell'Inter proietterebbe Simone Inzaghi di diritto nella storia del club nerazzurro, oltre a rappresentare per il tecnico una vera consacrazione. Inzaghi, come scrive la Gazzetta dello Sport, si gode il momento, dopo aver sconfitto alla grande le critiche della scorsa stagione:
"Non è questione di Red Bull o no, ma di numeri oggettivi e altri che devono essere interpretati. C’è vittoria e vittoria. Qui, ad esempio, non c’è “solo” un tricolore ma anche un campionato dominato, con avversarie che ormai da qualche settimana neppure vedi più negli specchietti retrovisori. Il triangolino numero 20 è la consacrazione di Inzaghi. È il passo successivo alla finale di Champions raggiunta la scorsa stagione che aveva fatto conoscere l’allenatore a livello internazionale".
"Ora c’è il trofeo, oltre gli applausi. Ora c’è quel successo smarrito due anni fa che è stata l’origine di tutti i mali, pardon, di tutte le critiche. Critiche da cui Inzaghi è uscito alla grande: se non fosse abusato come termine, si potrebbe dire che l’allenatore potrà essere citato in futuro sulle enciclopedie, sotto la voce “resilienza”".
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