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Trofei, punti, applausi e spettacolo: Inzaghi già nella storia dell’Inter. I suoi numeri

Alessandro Cosattini Redattore 
Focus sul lavoro di Simone Inzaghi oggi sulle colonne del Corriere dello Sport: è già nella storia dell’Inter, ecco i suoi numeri

Focus sul lavoro di Simone Inzaghi oggi sulle colonne del Corriere dello Sport. Il quotidiano ripercorre le principali tappe dell'avventura interista dell'allenatore e si proietta anche al futuro: "A un passo dall’Olimpo. Inzaghi è già uno degli allenatori più vincenti della storia interista. Conquistando lo scudetto, però, si isserebbe al terzo posto solitario con 6 titoli, staccando Mourinho, e rimanendo un gradino sotto Herrera e Mancini, capaci di sollevare entrambi 7 trofei. Non solo, già adesso, considerando la media punti generale, limitandosi però ai tecnici con almeno 100 panchine nerazzurre, Simone è già in vetta, con 2,17 a partita. Dietro di lui i soliti, ovviamente, Mourinho, Mancini e quindi Conte. 

Eredità Conte

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Già, Conte… Inzaghi ne ha raccolto l’eredità nell’estate 2021, quando Antonio scelse di lasciare, nonostante lo scudetto appena conquistato. Per l’allenatore piacentino era la grande occasione per alzare l’asticella. Puntualmente colta, peraltro, visto che ha subito portato in viale Liberazione una Supercoppa, seguita poi da una Coppa Italia. Mancando, però, il bis scudetto, quando sembrava davvero alla portata. Poteva essere un’annata trionfale e, invece, quel tricolore fallito gli è rimasto addosso come un pesante fardello, per quasi un anno. 

Svolta Champions

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Fino a quando, nel suo secondo campionato nerazzurro, infilando una sconfitta dopo l’altra (12 alla fine), Simone ha rischiato di essere esonerato: in corsa, o a fine stagione. La seconda fase di Champions, però, ha riacceso la scintilla. L’Inter ha chiuso in crescendo la Serie A, aggiungendo un’altra Supercoppa e un’altra Coppa Italia, ma soprattutto è arrivata fino a Istanbul, spaventando il Manchester City di Guardiola, senza però riuscire a prendersi la Coppa. In Turchia, però, è cambiato tutto.

Inter show

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Non solo Inzaghi è rimasto al suo posto, rinnovando il contratto. Ma il suo gruppo storico ha fatto click sul piano mentale, trascinando pure i nuovi acquisti. Il risultato è l’Inter di oggi: una corazzata che, a meno di clamorose sorprese, conquisterà il suo ventesimo scudetto, con la seconda stella che andrà a decorare la maglia dell’anno prossimo. Per Simone, invece, sarà il primo tricolore in assoluto, dopo averlo accarezzato una prima volta con la Lazio (la cui corsa fu fermata dallo stop per il Covid) e poi appunto con l’Inter. Si diceva che, pur fenomenale nelle Coppe, il suo limite fosse la competizione lunga, quella in cui serve continuità. Beh, dopo un campionato del genere Inzaghi sta per cancellare anche questa critica. 


Il ciclo prosegue

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Del resto, senza tricolore, pur pareggiando gli stessi titoli di Mourinho, gli mancava ancora qualcosa per essere davvero grande. Ora sta per chiudere un primo cerchio. Ma, volendo, ne può tenere ancora aperto un altro. Vero è che ormai il calcio della sua Inter viene ammirato in tutta Europa, se non in tutto il mondo. E, quindi, non sarebbe una sorpresa se qualche altra Big si facesse avanti. Sarebbe un peccato, però, non proseguire un ciclo che ha tutta l’aria di poter sparare ancora diverse cartucce. Tanto più che non manca così tanto per raggiungere HH e il Mancio. E magari pure superarli... Chi mai poteva immaginarsi, allora, che proprio quell’Inzaghi, sbarcato alla Pinetina non senza perplessità, continuando di questo passo guarderà tutti dall’alto?”, si interroga il quotidiano.


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