
A Skysport, il professore dello Iulm, Mauro Ferraresi, ha parlato della decisione dell'Inter di cambiare il suo logo. Questo è quanto ha spiegato in generale l'insegnante di 'Sociologia dei consumi e cultura d'impresa'.
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A Skysport, il professore dello Iulm, Mauro Ferraresi, ha parlato della decisione dell'Inter di cambiare il suo logo. Questo è quanto ha spiegato in generale l'insegnante di 'Sociologia dei consumi e cultura d'impresa'.
-L'importanza di un dettaglio che colpisce. si parla di identità e storia, tradizione. Quanto è importante cambiare, in linea con il progresso, un logo?
Importantissimo. Parliamo della brand-identity di una squadra in questo caso. Ma funziona per prodotti e servizi. Nella società contemporanea non si vende più solo un prodotto ma l'immagine che un prodotto in qualche modo veicola. Questa immagine è veicolata da segni particolari che fanno riconoscere il brand. Nel caso dello stemma dell'Inter abbiamo avuto dei cambiamenti che riguardano il gusto estetico del tempo, un brand di deve svecchiare. Ma un brand non deve mai essere troppo in contraddizione con sé stesso. Noi essere umani siamo contradditori: pensiamo e siamo una cosa ma ne facciamo un'altra. I brand devono parlare continuamente in maniera armonica e coerente, ci deve essere una evoluzione e mai una rottura.
Il nuovo stemma dell'Inter prevede l'intreccio di due lettere I e M, inteso come Inter Milan, il nome internazionale con cui viene riconosciuta la squadra milanese e richiama anche ad I am (I'm) per il principio di identificazione con la squadra interista. Colore blu più intenso, logo immediato, identificazione con la città di Milano.
-C'è un grande lavoro in un disegno così piccolo. Come si spiega che si aggiunge identità quando si toglie tradizione?
Qui siamo di fronte ad un linguaggio non verbale. Un linguaggio fatto di segni, scelte cromatiche. Questo comunica. Col linguaggio non verbale facciamo passare emozione senza la necessità di verbalizzare. Giusto quanto si dice, serve continuità nella tradizione, parliamo di un love brand, cioè l'Inter è uno di quei marchi che i tifosi amano. I segni distintivi, verbali e non verbali, di una squadra di calcio devono essere cambiati con grande attenzione. Credo che nel caso della scelta dell'Inter, le intenzioni principali siano state tre: la prima è lo svecchiamento, disegni grafici moderni perché la squadra deve dare il senso di essere al passo con i tempi. Il secondo punto è quello dell'internalizzazione. L'Inter nel mondo si chiama Inter Milan. C'era bisogno di seguire questo processo di internalizzazione. Se si vuole che il terreno di gioco sia il mondo intero bisogna rispondere a questo. Il terzo punto è continuare il senso di evoluzione che ogni squadra deve avere. Che sta nell'adattarsi a nuovi schemi di gioco, nel cambiare i giocatori, nel continuare a dare emozioni a chi segue la squadra nel cambiamento. E anche il logo serve questo percorso.
-Non sarebbe stato più giusto indire un referendum tra i tifosi prima?
Sicuramente è possibile consultare i tifosi che sono importantissimi azionisti di una squadra. Qui si è deciso di non farlo ma si è deciso di fare un cambiamento che non è una rottura totale con la tradizione. È una realtà molto europea e legata al calcio europeo fare fatica con i cambiamenti. È corretto che ci sia senso di continuità, un brand deve parlare con continuità, non deve sempre dire le stesse cose, ma deve dire cose nel solco di quello che ha creato. Se l'Inter nasce come una squadra internazionale, quella è la sua strada comunicativa. E deve continuare su quella. Altri sono i valori comunicativi dell'Inter o della Juventus. L'importante è continuare a ribadirli con parole nuove e grafica nuova.
-Da intenditore qual è il suo logo perfetto?
Quello perfetto è quello che entra subito nel cuore del tifoso. Se dovessi dire qual è quello che preferisco è della squadra che preferisco, ma non vi dico qual è. I loghi più belli sono pensati e ragionati sui motivi della società e dei cambiamenti grafici. Gli altri loghi hanno sopra la patina del tempo e dal punto di vista della grafica sono superati.
(Fonte: SS24)
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