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J.Cesar: “Mi fa male ripensare al Mondiale. Ne sono uscito grazie a Lucio”

Un Mondiale sfortunato, che ancora pesa. A parlare è Julio Cesar, che confessa di non aver dimenticato l’errore in Sudafrica: “Ripensare al Mondiale mi fa male ancora oggi. Quando vado a letto e poggio la testa sul cuscino, mi...

Daniele Mari

Un Mondiale sfortunato, che ancora pesa. A parlare è Julio Cesar, che confessa di non aver dimenticato l'errore in Sudafrica: "Ripensare al Mondiale mi fa male ancora oggi. Quando vado a letto e poggio la testa sul cuscino, mi lamento. Non ci mancava nulla per vincere la coppa. Il gol dell'Olanda? Melo non mi sentì e colpì di testa - ricorda il portiere -. In quei momenti si cerca sempre un colpevole, e la cosa mi dà molto fastidio. Comunque quel gol pesò molto sulla squadra dal punto di vista psicologico, inutile nasconderlo".

Prima del Mondiale il ct Dunga era solito fare una sorta di rituale:  “Dopo ogni partita Dunga prendeva uno dei sette pezzi di un puzzle e lo consegnava a Lucio, che lo sistemava vicino al posto in cui mangiavamo. C'era un pezzo per ognuna delle 7 partite che avremmo dovuto vincere per conquistare il titolo. Dopo il Mondiale non volevo vedere nessuno. Sono rimasto chiuso in casa per otto giorni, e sono uscito solo grazie all'aiuto di Lucio. Sono in debito con i tifosi brasiliani: voglio ripagarli vincendo il Mondiale"