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Joao Mario prende per mano l’Inter. I nerazzurri hanno trovato il regista?

Riccardo Fusato

Nella vittoria dell'Inter contro il Torino c'è tanto la mano di Joao Mario

Nella vittoria dell'Inter contro il Torino c'è tanto la mano di Joao Mario. Il portoghese ha giocato davanti alla difesa nella classica posizione del regista, cioè un centrocampista dai piedi buoni e dalle idee chiare. Il portoghese ha dettato tutti i tempi di gioco, decidendo con intelligenza quando era il caso di accelerare e verticalizzare e quando, invece, era più conveniente tocchettare in orizzontale e mantenere il controllo dell’azione. Finora in quella posizione, nelle precedenti 9 partite di campionato, l’Inter aveva utilizzato Medel, un mediano puro, un pitbull, uno che lotta e recupera ma al quale non si può anche chiedere di costruire. Con Joao Mario, pur considerando il fatto che il Torino lo ha spesso lasciato libero e non lo ha quasi mai pressato, la manovra dei nerazzurri è parsa più fluida e, di conseguenza, più logica. Il centrocampo disegnato da De Boer, con Joao Mario in regia, e Brozovic e Banega ad agire da mezzali, ha qualità, idee e fantasia. Manca, probabilmente, un po’ di lucidità tattica quando si devono aiutare i terzini a sbarrare la strada agli avversari: a Brozovic e Banega è richiesto un movimento «a uscire» che permette il raddoppio di marcatura. Dettagli sui quali è necessario lavorare

(Gazzetta dello Sport)