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Fra settembre e inizio ottobre il montenegrino era l'uomo di punta dell'attacco nerazzurro, la stella da preservare in vista della sfida con la Juventus del 18 ottobre, gara che Jovetic stava rischiando di saltare a causa di un lieve stiramento al bicipite femorale della coscia sinistra. Jovetic saltò la gara con la Fiorentina del 27 settembre, ma fu convocato dal Montenegro per gli impegni con Austria e Russia. Successe il finimondo, Mancini non gradì la scelta di Jovetic di rispondere alla chiamata della sua nazionale e alla fine il giocatore, compresa la situazione, non scese in campo, rientrando a Milano e mettendosi a disposizione per la sfida con i bianconeri.
Adesso, come sottolineato da Tuttosport, Jovetic non è più la stella dell'Inter. Anzi. Da fine 2015, dopo Inter-Lazio e un post partita caldo con Mancini, il montenegrino è sparito dai radar (4 gare, 2 da titolare nel 2016), rimanendo spesso in panchina e diventando, dopo l'acquisto di Eder, la penultima scelta in attacco, davanti solo al giovane Manaj. Jovetic, però, non è arrivato come Ljajic o Telles con la formula del prestito con diritto di riscatto, bensì con un prestito biennale, ma con obbligo a 14,5 milioni.
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