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Julio Cesar: “Mi chiedono ancora di quella parata su Messi. Inter ora solida, Onana…”

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Alla Gazzetta dello Sport, Julio Cesar ha parlato di Barcellona-Inter, partendo da quella parata indimenticabile su Messi al Camp Nou

Matteo Pifferi

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Julio Cesar ha parlato di Barcellona-Inter, partendo da quella parata indimenticabile su Messi al Camp Nou:

«È un orgoglio, questa parata mi accompagnerà sempre».

Julio, è stata quindi la parata della sua vita?

«Non so se la più bella, ma sicuramente è stata la più famosa e importante. Anche perché tutti me la ricordano. Non solo adesso, che c’è un nuovo Barça-Inter, ma sempre. “Come hai fatto quella volta con Messi?”, mi chiedono ancora».

Ecco, come ha fatto?

«Mi sono allungato per bene... (ride, ndr). La domanda non è per me, ma per tutta la squadra. Come ha fatto l’Inter a fare quella partita eccezionale? Il Barcellona a quei tempi era da tutti considerata la squadra più forte. E se era difficile fermarli in 11, figurarsi in 10, eppure il rosso di Thiago Motta ci ha unito ancora di più. Venivamo da mesi di crescita, quella era la nostra notte».

Cosa risponde a chi dice che la vostra fu una “brutta” partita perché affrontata con arrendevolezza sin dall’inizio?

«L’ho sentito dire per anni. Rispondo dicendo che, invece, è stata bella. Bellissima. Abbiamo giocato bene come collettivo, rischiando il giusto».

In effetti, oltre a quel tiro di Messi, fece altri miracoli?

«Ricordo un tiro da fuori di Xavi... Mourinho mi ha ripetuto sempre una cosa: “Mi servi per un paio di parate a partita, non di più”. E così è andata».

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A proposito di Xavi, prima dell’andata ha ammesso che quella semifinale è una delle sue delusioni più grandi...

«Posso capirlo ma, se scaviamo nelle nostre carriere, ognuno di noi avrà una partita che lo ha addolorato particolarmente, che vorrebbe cancellare. Loro ci tenevano moltissimo: avevano caricato l’ambiente con la storia della “remuntada” e noi avevamo tutti contro...».

Ecco, il popolo blaugrana sta preparando un bell’ambientino pure stavolta.

«Ma questa è una partita molto diversa da quella, non possiamo mettere sullo stesso livello una semifinale di Champions da una gara del girone. L’Inter di oggi dovrà mantenere i nervi saldi come noi, questo è chiaro».

Ma potrà difendersi con la stessa attenzione vostra?

«Io penso che l’Inter sia una squadra molto solida, ben organizzata e possa pure giocare per vincerla: qualche occasione arriverà e dovrà sfruttarla. Ci saranno momenti di sofferenza, come è normale che sia, e lì bisognerà resistere e rimanere in piedi».

A proposito, che consiglio si sente di dare a Onana per questa partita bollente?

«È talmente importante... Cosa volete che gli dica? Sarà già carico di suo. Tra l’altro, lui è cresciuto a Barcellona e avrà tanti ricordi e motivazioni aggiuntive. Se un tempo il pericolo numero uno era Messi, adesso in attacco loro hanno un altro fenomeno come Lewandowski: posso solo augurargli di fare una parata come la mia su Lewa...».

Come ha visto dall’esterno questo cambio della guardia nella porta interista?

«Non entro nelle scelte di Inzaghi, Onana è un portiere di grande potenzialità, ma dico che deve sfruttare al massimo la possibilità di giocare e allenarsi ogni giorno con un campione vero come Handanovic».

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