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La semifinale di andata di Coppa Italia tra Juventus-Inter, è stata caratterizzata dalla rissa scoppiata in campo dopo il gol di Lukaku (a cui sono stati rivolti indegni cori razzisti) e al triplice fischio tra Handanovic e Cuadrado. "Il derby d’Italia, una delle tradizioni più nobili che abbiamo, giocato malissimo, senza coraggio e senza qualità da entrambe le squadre, finisce a pugni, come in una rissa tra ubriachi", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
"Tutti contro tutti, un mischione indegno a centrocampo. Espulsi Cuadrado e Handanovic, come Paredes e D’Ambrosio nel match del 19 marzo. Cominciamo dalla fine e da questa sensazione mortificante che ci ha lasciato una brutta partita. L’incendio scoppia all’80’ quando Juve e Inter sono sullo 0-0. Meglio i nerazzurri, finora. Lukaku, toccato duro, si vendica d’istinto con un’entrataccia su Gatti: giallo che poteva essere rosso. Si accende una prima zuffa".
"Tre minuti più tardi, un cross di Rabiot trova la difesa sbilanciata, Gosens ha stretto troppo. E Cuadrado è libero di fulminare Handanovic in diagonale. Ferita dalla beffa, l’Inter si rovescia in attacco e al 50’ trova un rigore per braccio di Bremer. Lukaku fa 1-1, festeggia come usa, ma davanti in faccia alla curva bianconera e ciò gli costa il secondo giallo. Cuadrado ha qualcosa da dirgli e si rischia la prima rissa. Al fischio finale, contatto tra il colombiano e Handanovic e tanti altri. Vergognoso Far West nel saloon. Da qui al ritorno del 26 aprile, senza Cuadrado, Lukaku e Handa, la speranza è che Inter e Juve ripassino la propria storia e ne siano degne, almeno a San Siro".
(Gazzetta dello Sport)
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