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Juve, intercettazione di Agnelli: “Il problema è la merda che sta sotto che non si può dire”

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C’era, per i pm, una «allarmante situazione economica, patrimoniale e finanziaria» alla Juventus, di cui era a conoscenza anche Agnelli

Marco Astori

"«Non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene. Dall’altro abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti e soprattutto la merda... perché è tutta la merda che sta sotto che non si può dire»". E' questa la frase di Andrea Agnelli, ormai ex presidente della Juventus, detta a Maurizio Arrivabene il 3 settembre 2021 per spiegare il perché della pesante crisi dei conti in casa Juventus. Repubblica approfondisce il caso e riporta altre frasi degli allora dirigenti intercettate.

"C’era, per i pm, una «allarmante situazione economica, patrimoniale e finanziaria» alla Juventus, di cui era a conoscenza anche Agnelli. «Non c’è criterio nel modo in cui spendiamo i soldi – dice Bertola in occasione del rinnovo di Chiellini –. Non c’è da stupirsi se in due anni abbiamo chiesto 700 milioni di euro agli azionisti». Due aumenti di capitale a distanza di così poco tempo e ancora non è bastato. «In assenza di una seria politica di riduzione dei costi — scrivono i pm nelle 544 pagine di richiesta di misura cautelare (respinta poi dal gip) — quel rafforzamento patrimoniale non solo era insufficiente, ma aprirà le porte a un preoccupante scenario presente e futuro».

Juventus Agnelli

Lo diceva anche l’ad Arrivabene: «Fatti i conti della serva noi dovevamo fare per star tranquilli, un aumento di 650 milioni, non di 400... per sanare». E Bertola aveva commentato: «Siamo andati decisamente in over spending». In più c’erano i debiti extra bilancio con gli altri club e da ultimo la pandemia con gli stadi vuoti e le partite bloccate. Anche se, come aveva detto Re: «Con la favola di dire che il Covid ha mangiato 340 milioni si allunga il naso a chiunque».

Il lockdown, secondo l’accusa, era stato il paravento dietro a cui nascondere i guai pregressi. I pm rilevano: «La crescita dei costi (in particolare degli acquisti e degli stipendi dei calciatori tesserati) non è stata casuale, ma una ben precisa scelta aziendale». Lo ha sostenuto Cherubini in una conversazione con Agnelli parlando del «progetto che è stato fatto da Higuain in poi» per far fronte a «una rosa che sta tendendo a invecchiare». E Cerrato conferma: «Poi è stato fatto un all in con Ronaldo, De Ligt e così via e subito dopo è arrivato il Covid»", si legge.

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